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Ofantina killer, De Angelis: “Prioritaria la messa in sicurezza, ma si discute di trafori, poli turistici e d’eccellenza”

Renato Spiniello – Due morti, tre feriti, un manto stradale colabrodo e l’aggravante dei lavori sul ponte di Parolise, che hanno influito notevolmente sul flusso di traffico lungo la Statale 400, ovvero la vecchia Ofantina, tristemente nota per la lunga scia di sangue che si è lasciata sull’asfalto.

Alla luce degli ultimissimi incidenti stradali, i sindaci dei comuni limitrofi, capeggiati dal primo cittadino di Chiusano San Domenico, Carmine De Angelis, hanno deciso di mobilitarsi raccogliendo le firme e chiedendo un incontro urgente in Prefettura con Provincia e Anas, affinché il Prefetto Maria Tirone si faccia da garante per gli interventi di messa in sicurezza di cui si deve far carico Palazzo Caracciolo.

“La competenza in quella tratta dal 2001 è della Provincia – ci spiega il primo cittadino chiusanese – sto portando avanti una battaglia da dieci anni, ovvero da quando ero Consigliere Provinciale, e oggi devo dire purtroppo che è una battaglia persa, perché in questi anni non è cambiato nulla, anzi la situazione è solo peggiorata”.

Secondo De Angelis su quella infrastruttura stradale non è stato effettuato alcun intervento. “Palazzo Caracciolo – ammonisce il sindaco di Chiusano – oltre a pensare a opere faraoniche come il traforo del Monte Partenio o a poli d’eccellenza o turistici, dovrebbe investire i fondi trasmessi dal Governo sulla viabilità, che è strettamente di sua competenza, sull’edilizia scolastica e sulla tutela dell’ambiente“.

Quella dell’ex Assessore di Avellino è una critica rivolta anche alla precedente gestione dell’Ente di Piazza Libertà targata Domenico Gambacorta: “Nessun braccio di ferro con Biancardi – precisa – ma semplice coerenza politica. Sull’Ofantina c’è una criticità di fondo rafforzata nell’ultimo anno per effetto dei lavori e la Provincia deve metterci non solo programmazione ma anche i fondi necessari per la messa in sicurezza”.

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