Vincenzo Di Chiara, Concetta Cifondrelli, Sebastiano Pasqua, Antonio Balestrieri, Giuseppe Salanitro, Clemente Angelillo. A molti non faranno venire alla mente nulla. Ai loro familiari, invece, il dolore, la rabbia, la disperazione e la rassegnazione. Sentimenti che, nonostante siano trascorsi giorni, settimane, mesi non si sono affievoliti… anzi. Sono diventati la ‘forza’ per continuare a vivere. E’ proprio il ricordo di quel figlio, di quella madre, di quel nonno, di quel padre, di quell’amore culminato nelle nozze e di quell’amico che li aiuta a ‘sopravvivere’ e a sperare che l’Ofantina non ponga più fine all’esistenza di chi è ‘reo’ di percorrerla.
Il 2005 che ci sta ‘salutando’ sarà un anno tristemente ricordato dai familiari delle vittime della strada. Prima di alzare i calici per brindare al nuovo anno abbiamo ritenuto doveroso ricordare proprio Vincenzo, Concetta, Sebastiano, Antonio, Giuseppe, Clemente. Li abbiamo ‘conosciuti’ attraverso gli sguardi, le lacrime, il rumore del dolore e del silenzio dei loro cari che, con il cuore infranto e le foto strette al petto, il pomeriggio del 28 ottobre marciarono per la vita. Una marcia per ricordare. Una marcia per reagire. Una marcia per protestare. Una marcia per ‘scuotere’. Cinque chilometri in loro onore. Cinque chilometri di quel maledetto tratto, di quell’asfalto che si è voluto bagnare del sangue di un un futuro giunto tragicamente al suo termine. Cinque chilometri di un’Ofantina ormai odiata e temuta.
Il 28 ottobre è stata una giornata particolare e anche se il tempo cancella e la vita continua il suo cammino, sarà difficilmente dimenticata. Una marcia per ricordare….
12 giugno 2005 – Parolise: in uno schianto frontale muore Vincenzo Di Chiara, 23enne di San Potito Ultra. Ancora una volta il sabato sera irpino si tinge di nero. E ancora una volta l’alta velocità è la causa delle tragedie che si consumano sulle strade della provincia a danno di giovani vite. Erano circa le 2,30 del mattino quando il 23enne stava viaggiando, dopo aver riaccompagnato la sua ragazza a Bonito, verso la propria abitazione. Sulla corsia opposta viaggiavano, nello stresso tempo, tre giovani tra i 20 e i 25 anni, di ritorno anche loro da un allegro sabato sera. All’origine del tragico incidente probabilmente, oltre alla velocità sostenuta, un colpo di sonno del conducente. L’auto di Vincenzo all’uscita di una curva si è impattata nella corsia opposta schiantandosi violentemente contro l’automobile con a bordo i tre giovani. Così, nel giro di pochissimi secondi, si è consumata la tragedia.
4 luglio 2005 – Calabritto: in un incidente frontale, a perdere la vita Concetta Cifondrelli 49enne di Laviano. Ancora sangue sulle strade irpine per l’ennesimo incidente stradale sulla Fondovalle Sele. Erano le 9 quando l’Ofantina si è trasformata in luogo di tragedia e di dolore: uno scontro frontale, forse per un sorpasso azzardato, tra una Fiat Punto ed una Seat Arosa è costato la vita alla 49enne di Laviano.
4 agosto 2005 – Lioni: scontro frontale sull’Ofantina, muore Sebastiano Pasqua 81enne di Napoli. All’altezza dell’area industriale “La Fiorentina”, tra i comuni di Lioni e Nusco, erano le 12.30 circa quando un Iveco furgonato, di una ditta avellinese di corrieri espressi, si è scontrato con una Fiat Lupo. Un impatto violentissimo. Nonostante i tentativi di frenata, l’incidente non è stato possibile evitarlo. All’arrivo del “118”, purtroppo, per l’autista della Lupo, Sebastiano Pasqua, non c’è stato nulla da fare.
24 agosto 2005 – San Potito Ultra: scontro frontale, a perdere la vita Antonio Balestrieri 40enne. Era da poco trascorsa la mezzanotte quando all’altezza dello svincolo per San Potito Ultra una Fiat Coupè ed una Fiat Bravo si sono scontrate. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri un 36enne di Chiusano San Domenico era alla guida della sua Coupè, in direzione Avellino, quando si sarebbe scontrato con la Fiat Bravo guidata dal 40enne di Parolise che era intento nella manovra di immissione sull’Ofantina da una strada interpoderale: uno scontro fronto-laterale violentissimo. La Fiat Bravo è stata scaraventata nella scarpata che costeggia la Strada Statale. Antonio Balestrieri, deceduto sul colpo, lascia due figli di 7 e di 10 anni. Due bambini rimasti orfani: due anni fa, il 40enne è rimasto vedovo per la prematura scomparsa della giovane moglie.
21 ottobre 2005 – San Potito Ultra: tragedia sull’Ofantina, Giuseppe Salanitro centauro 25enne muore sul colpo. Un tragico impatto in cui ha perso la vita un militare di carriera, 25enne di Montoro Inferiore. Giuseppe Salanitro, Caporal Maggiore dell’Esercito a Portogruaro seguendo le orme del padre in servizio presso la Caserma “Berardi”, era in sella alla sua motocicletta diretto da Avellino a San Potito Ultra. Il 25enne, che da soli 10 giorni era convolato a nozze e che era ritornato in paese approfittando della licenza matrimoniale, si è schiantato lateralmente, all’altezza del “Caseificio Damiani”, contro una Fiat Stilo che era intenta a svoltare. Un impatto violentissimo che ha fatto sì che il 25enne fosse sbalzato dalla sella. Dopo un volo di oltre venti metri, si è schiantato prima contro una Ford Fiesta, che si trovava in sosta in un’area di parcheggio, e si è poi accasciato sull’asfalto. Una tragedia che si è consumata davanti agli automobilisti inermi.
Sei vite spezzate. Sei famiglie distrutte e dilaniate dal dolore e l’Ofantina che continua ad essere palcoscenico di tragedie. Una strada ormai definita ‘killer’ proprio per quelle vite spezzate. Sorrisi rotti, sogni non più realizzabili… vite tragicamente ‘volate in Cielo’ che ritornano alla mente ogniqualvolta, percorrendo la Statale 7bis, i nostri sguardi vengono attratti da quelle croci, quei lumini, quei fiori sbiaditi dalle intemperie che costeggiano la strada. Ogni lapide indica la tragedia, una vita che non c’è più… Ogni corona ci ‘invita’ alla prudenza, ad amare la vita, a non mettere in pericolo noi stessi e gli altri per un sorpasso vietato o per il piacere di pigiare, fino in fondo, l’acceleratore. Basta solo un attimo e… un’altra vita viene spezzata e… un’altra lapide andrà ad ‘occupare’ il suo angolo sull’Ofantina killer. (Di Emiliana Bolino)
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