Noia e smartphone vanno a braccetto. Lo hanno stabilito i ricercatori dell’Università di Washington che hanno identificato le occasioni in cui gli utenti sono portati a guardare di continuo il cellulare.
I fattori principali che scatenano l’uso compulsivo dello smartphone sono soprattutto i momenti vuoti e i compiti seccanti, dove il cellulare diventa praticamente un modo per ingannare il tempo.
Il campione di intervistati coinvolto nella ricerca ha permesso di individuare quattro momenti comuni legati all’uso smodato del cellulare: compiti ripetitivi, momenti di attesa, situazioni socialmente imbarazzanti o attesa per un messaggio o una notifica.
Gli studiosi, però, hanno anche individuato quali sono le occasioni che fanno interrompere l’uso compulsivo del telefono. E molto spesso hanno a che fare con il mondo reale. Per esempio, in caso di appuntamento galante o di un incontro con un amico, oppure quando ci sono impegni lavorativi che coinvolgono più persone ed è necessario interagire.
Il team è rimasto sorpreso nel constatare che i fattori scatenanti erano gli stessi in tutti i gruppi di età, sia per i più giovani sia per i meno (hanno partecipato allo studio 39 persone dai 14 ai 64 anni). I risultati di questa ricerca saranno presentati il 7 maggio in una conferenza.