Si riporta la nota dell’On. Famiglietti sull’entrata in vigore dell’obbligo di indicazione dell’origine del riso e del grano per la pasta in etichetta.
Da pochi giorni è scattato l’obbligo di indicazione della origine della materia prima sulle etichette della pasta. Potrà sembrare una cosa di poco conto e invece è il compimento di una lunga battaglia politica vinta in questa legislatura. Per due anni vi sarà nel nostro paese la sperimentazione di questa etichettatura.
Chiunque potrà leggere in modo chiaro sulle confezioni il luogo di coltivazione del grano con cui è stato confezionato quel pacco di pasta che intende acquistare. È un provvedimento importante che segue quanto già avvenuto con il latte. Una battaglia vinta per tutelare il nostro grano il cui prezzo due estati fa era sceso ben al di sotto del costi di sostenibilità per i coltivatori. Grazie alla forte mobilitazione delle associazioni di categoria siamo arrivati ai patti di filiera e alla trasparenza sulle etichette anche per frenare le speculazioni su importazioni di grano di bassa qualità e pericoloso per la salute.
Ora il consumatore con la sua scelta potrà premiare la qualità e quindi anche la territorialità di questo bene preziosissimo qual è il grano. Una battaglia anche per i nostri piccoli produttori di montagna che avevano visto deprezzare il proprio lavoro e il proprio prodotto di qualità. Una misura di cui si parla poco e che invece ha grande valore.