Avellino – Non sarà cancellato l’obbligo di indicare sulle etichette l’ origine di tutti gli alimenti per impedire di spacciare Made in Italy prodotti stranieri come i miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine o i prosciutti ottenuti da maiali allevati in Olanda e Danimarca. La Coldiretti di Avellino accoglie positivamente il ritiro da parte del Governo, nella Commissione politiche comunitarie del Senato, degli articoli del disegno di legge comunitaria che prevedono l’abrogazione degli obblighi di etichettatura. “Si tratta di un risultato significativo – afferma il direttore Licursi – che garantisce la qualità delle produzioni. Ed è un elemento importante in Irpinia in cui viene prodotto olio di grande qualità, soprattutto in Valle Ufita, per il quale è in itinere un processo destinato a chiudersi in tempi brevi con l’arrivo della Dop”. La Coldiretti spiega che oltre la metà dell’olio italiano venduto nei supermercati nazionali è spremuto da olive di cui non si conosce la provenienza che, grazie al provvedimento, dovrà essere indicata in etichetta per fare finalmente chiarezza e consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli. “Si tratta di un momento storico per l’olio – aggiunge Licursi – in cui si dice basta alle frodi e alle sofisticazioni, a difesa della salute dei cittadini”. La Coldiretti annuncia anche lo stop all’arrivo sui mercati delle “bibite con il trucco”, colorate d’arancia senza contenere neanche l’ombra del succo di agrume naturale. “Si tratta di uno stop a bibite che contengono sopratutto zucchero, aromi e coloranti invece della frutta vera, con un inganno all’insaputa dei consumatori grandi e piccini”. Un doppio risultato del pressing esercitato dalla Coldiretti insieme a Slow Food con la campagna “Difendiamo l’etichetta” alla quale hanno aderito tra gli altri il presidente del Senato Franco Marini insieme ad esponenti bipartisan delle istituzioni e della politica. “Occorre fermare un inganno fondato sulla mancanza di trasparenza che mette a rischio la credibilità e del cibo Made in Italy all’estero e nel nostro stesso paese. Continueremo la nostra battaglia e per questo mi rivolgo a tutti i parlamentari irpini affinché si operi insieme per togliere dall’anonimato tutti gli alimenti: dalla carne di maiale a quella di agnello, dalle conserve vegetali ai succhi di frutta, ma anche la pasta e il latte a lunga conservazione. E’ una battaglia che richiede l’impegno di tutti”.
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