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Nusco Futura: “Irregolarità nell’esecuzione di un edificio presso Parco Castello”

Di seguito la nota di Rosanna Secchiano (Gruppo Consiliare Nusco Futura):

“Continua incessante l’attività politica di monitoraggio e controllo esercitata dal gruppo di minoranza in Consiglio Comunale “Nusco Futura”, guidato all’opposizione da Rosanna Secchiano.

Sotto la lente d’ingrandimento della Procura è finito il cantiere ove, sin dal mese di ottobre 2015, sono in corso i lavori di realizzazione di un edificio in cemento armato di circa 340 metri quadri, finalizzato a creare un bar pluriuso, all’interno dell’area verde Comunale nelle adiacenze dei ruderi dell’antico castello risalente all’anno mille.

La consigliera Secchiano sottolinea che a far sorgere non poche perplessità, relativamente ai lavori in corso sulla cui utilità peraltro il gruppo aveva già pubblicamente espresso le  proprie rimostranze, è stata la concessione di un iniziale parere favorevole della Soprintendenza, soggetto detentore del vincolo paesaggistico, che aveva  ritenuto, in origine, l’opera potesse armonizzarsi nel paesaggio oggetto di tutela, per la scarsa incidenza degli interventi limitatamente al paesaggio.

La minoranza ricorda che per molto meno, in questo centro, è stato difficile eseguire interventi edilizi anche non sostanziali, figurarsi quando si crea ex novo un mausoleo in cemento armato, nell’area più antica del paese, ove tra l’altro non sorgono opere similari.

Da ciò lo spunto per un’analisi più approfondita dei documenti conseguentemente acquisiti, che ha acclarato una vicenda ancora più grave: il Direttore dei Lavori avrebbe depositato al Comune una variante progettuale in corso d’opera (finalizzata ora all’intera rototraslazione dell’edificio), a causa della presenza di tubazioni idriche preesistenti non calcolate, senza richiedere, per tale significativa variazione prospettica, alcun nuovo parere alla Soprintendenza.

A questo punto, il Gruppo Nusco Futura chiede agli organi inquirenti di far luce su questa vicenda,  disponendo nelle more l’immediata sospensioni dei lavori.

Aggiunge, infine, se questa opera non poteva essere costruita va demolita, individuando sin da ora i responsabili degli errori.”

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