Una stangata al Nuovo Clan Partenio, quella che poche ore fa al termine di una lunga requisitoria ha invocato il magistrato della Dda di Napoli Simona Rossi, che insieme al collega Luigi Landolfi ha coordinato le indagini prime e ha condotto l’istruttoria dibattimentale successivamente. Per il pm antimafia non c’e’ dubbio che l’istruttoria ha visto “provata l’esistenza di un’ organizzazione che ha le caratteristiche tipiche di quelle camorristiche e che ai vertici della stessa ci sono Galdieri pasquale e Nicola con il quale si alterna alla guida del clan, unitamente a due altri organizzatori che sono Carmine Valente e Carlo Dello Russo”. Dalle ceneri del clan Genovese, come emerge anche dalle intercettazioni ambientali nel carcere del defunto boss Amedeo Genovese. Un’indagine articolata in un lasso temporale considerevole, come l’ha definita lo stesso magistrato, che ha ricoatruito in tre segmenti il suo atto d’accusa contro il clan guidato dai fratelli Galdieri. Per la Rossi si tratta di “un’ organizzazione con figure apicali e distribuzione dei ruoli ben precisa. Le intercettazioni ambientali e telefoniche in particolare quelle della vettura in uso a Nigro Ernesto e alla sorella Giuseppina hanno fatto emergere questo dato”.
Il primo segmento e’ legato proprio alle intercettazioni a carico di Nigro Ernesto, che per la pm e’ chiaro: “fosse inconsapevole di essere intercettato, si pone un problema dell attendibilità del suo narrato. Quello che si vuole veicolare al Tribunale e’ che Nigro Ernesto abbia inventato quello che diceva. A partire da quanto affermato in ordine alla conoscenza di Galdieri Pasquale. Quello che emerge dalla intercettazione è confermato da tutti gli elementi di riscontro. Difficile pensare che Nigro Ernesto non abbia conosciuto nemmeno la fotografia di Pasquale Galdieri. Il Nigro offre una descrizione precisa, quando risulta ad una serie di caratteristiche conferma l’attendibilità dell imputato”. Il passaggio è quello legato “all’ abitudine di girare con un cappello da cowboy (circostanza stigmatizzata dalla difesa). In realtà trova risconto nella dichiarazione resa in aula da Pagano Beniamino, che candidamente ammette che era sua abitudine andare in montagna con cappello da cowboy insieme a Pasquale Galdieri”. Tra l’altro fa notare lo stesso magistrato che “tutti gli incontri trovano riscontro anche dalle rilevazioni del GPS e da altri soggetti ai quali viene contestata la qualità di partecipe. In primis Carlo Dello Russo”. Quella che viene descritta per quanto riguarda Galdieri e’ una figura tipica del capoclan, anche per quanto riguarda il fatto che non tutti potessero incontrarlo:”il fatto che non tutti possono vedere il capoclan, come in tutte le associazioni camorristiche strutturate e che il capoclan avesse dettato precise regole per i contatti telefonici. Tanto che non ci sono telefonate tra Carlo Dello Russo e Nicola Galdieri. Nessun contatto diretto ad esempio tra Pagano Beniamino e Carlo Dello Russo rapporti mediati dalle mogli. Sono riferimenti genuini a Pasquale Galdieri e agli altri affiliati”. Il magistrato descrive la scalata del Nuovo Clan Partenio all’alta Irpinia, anche a suon di atti intimidatori, come quello ai danni di un pregiudicato di Chiusano che non voleva sottostare alle regole: “Questo ordine impartito dal capoclan , chi non stava con loro doveva “guardare le pecore”, quello che porta all’ atto intimidatorio nei confronti di chi non aveva voluto piegarsi alla supremazia di Pasquale Galdieri. Gli imputati erano nella Piazzetta di Chiusano, come documentato da intercettazioni ambientali”. Ricostruito anche il gruppo che operava in Alta Irpinia: “Il primo a fare apparizione è De Simone Luigi, coinvolto in due vicende. Il contributo che lo stesso fornisce alla organizzazione e il promo soggetto reclutato dal Nigro. Infatti nel corso di una conversazione del 2 dicembre racconta un po come sono andate le cose e cosa si propone di fare. Si comprenderà che Nigro Ernesto, avrebbe dovuto ricevere somme di denaro. De Simone sin da subito si mostra entusiasta di quanto viene raccontato da Nigro e fornisce la sua disponibilità. E quello che si Procura il nome della ditta subappaltatrice di uno dei cantieri finiti nel mirino”. Gli altri due segmenti della lunga requisitoria del magistrato Antimafia hanno interessato il profilo dell’usura e le figure chiave di Elpidio Galluccio (già condannato con il rito abbreviato) e Diego Bocciero. Spazio in conclusione ad una lunga parentesi sulle Aste, con episodi che hanno messo in risalto, a partire dalle stesse dichiarazioni di Livia Forte, il ruolo di capoclan esercitato da Pasquale Galdieri. In aula si torna il 22 maggio con le difese.
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