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Nuovo clan Partenio e aste: a febbraio riprendono processo e interrogatori

Renato Spiniello – Dopo le prime condanne ai quattro imputati che avevano chiesto il rito abbreviato, prosegue nell’aula bunker di Poggioreale il processo principale contro il nuovo clan Partenio, il sodalizio criminoso di stampo camorristico che dalla sede di Capocastello si estendeva fino al capoluogo e all’hinterland basando i propri illeciti guadagni principalmente su usura e racket.

Appena tre giorni fa il Gup del Tribunale di Napoli Rossella Marro ha condannato Filippo Chiauzzi, Elpidio Galluccio e i fratelli Pasquale e Ferdinando Bianco complessivamente a oltre 30 anni di reclusione. Ieri, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Luigi Buono, c’è stato il controesame del capitano Quintino Russo da parte degli avvocati difensori. Il militare aveva guidato il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino nell’indagine sul clan.

Dopo di lui è stato ascoltato in aula il luogotenente dei Carabinieri di Avellino Francesco Giordano, che ha riferito della genesi dell’inchiesta sul gruppo dell’Alta Irpinia: tutto era partito da dei controlli anti-droga.

Il processo, che vede alla sbarra oltre una ventina di imputati tra cui i fratelli Pasquale e Nicola Galdieri ritenuti figure chiave del gruppo criminale, ripartirà il 5 febbraio. Il giorno dopo riprenderanno anche gli interrogatori presso il comando provinciale dei Carabinieri del capoluogo nell’ambito dell’inchiesta parallela denominata “Aste Ok”.

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