I lavoratori della Novolegno scrivono al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli che domani pomeriggio sarà in Irpinia, per la precisione a Flumeri, presso lo stabilimento della IIA.
“L’azienda ci nega un confronto serio, mentre ha la Cigs in corso, affidando attività di smontaggio macchinari dello stabilimento di Arcella di Montefredane non contemplato nell’accordo sindacale, mentre voci riportano anche della vendita dell’opificio, tutto senza alcuna informativa di merito eppure entro dicembre l’Advisor individuato in sede ministeriale, doveva informarci ma niente”.
“Per noi è fondamentale aprire, affrontare e discutere un programma di reindustrializzazione per un nuovo piano industriale, le aree interne non posso subire un ulteriore scippo, con perdita di posti di lavoro e reddito! Per queste ragioni, Lei deve sapere, che siamo in presidio permanente presso la sala consiliare del Comune di Montefredane dal 9 Gennaio, quarantaquattro giorni e notti, e da una settimana in Sit-In presso lo stabilimento di Arcella, per non far uscire, eventualmente, i macchinari, la situazione è tesa, non le sfuggirà”.
La cessazione di attività, i licenziamenti di oltre 100 dipendenti, più volte richiamate in confronti
presso la Regione Campania, al Comune di Montefredane, ci sembra consegnare l’inerzia dello
Stato, del Governo, che in uno con le Istituzioni coinvolte non sono in grado di fare un’azione
persuasiva, di forza, per portare al tavolo il Gruppo Fantoni, questa cosa è davvero insopportabile
ed inaccettabile. Come lavoratori abbiamo sempre dato il massimo, per cui la convocazione al Mise è il minimo che ci aspettiamo dopo tanti anni di lavoro”.
L’obiettivo è l’individuazione di soluzioni idonee a scongiurare la dismissione e i licenziamenti, ma anche ad assicurare una corretta, trasparente, gestione dell’accordo di CIGS, con verifica dei comportamenti aziendali nella eventuale, cessione a terzi. Riteniamo che sia fondamentale il confronto prima dello smontaggio dei macchinari e l’asporto dei mezzi di produzione dallo stabilimento Novolegno di Arcella, vogliamo sapere cosa si farà nell’area e cosa faremo noi lavoratori”.
“Per questo lei, il Governo, deve attivarsi, in tutti i modi, seppur in un momento delicatissimo per
l’Italia, per non lasciare indietro la vertenza Novolegno, non possiamo accettare di essere
“defraudati/rubati” dei macchinari dello stabilimento, senza che ci sia stato un’adeguata
informativa e prospettive future”.