Dal Partenio-Lombardi, Claudio De Vito – Correre al mattino prima della consueta conferenza stampa della vigilia è un buon modo per smaltire la tensione di un’intera settimana. Walter Novellino lo ha fatto, consolidando la sua abitudine di maratoneta che sa anche di metafora. Vietato fermarsi, bisogna correre per ritrovare quella serenità lasciata a Salerno con la resa dell’ “Arechi” ed in parte ritrovata dopo il colpo di coda sugli stipendi targato Italpol.
Correre e dimenticare il passato per guardare avanti. Forse una pretesa troppo grande nei confronti di un ambiente ferito, ma Walter Novellino l’ha perseguita ugualmente inserendola nel discorso preparato su un foglietto. E’ la premessa fiume alla presentazione di Avellino-Pescara.
“E’ stata una settimana durissima – ha esordito il tecnico biancoverde – abbiamo perso due battaglie tanto attese ma non la guerra. A me che sono irpino fa ancora più male. Chiedo scusa al tifoso per il mio comportamento – ha continuato riferendosi alla contestazione isolata di mercoledì che gli ha fatto saltare i nervi – è stata una settimana particolare, accetto le critiche ma non a livello personale”. E ancora sulla delusione del derby: “I ragazzi ci tenevano a giocare una grande partita, dovremo fare tesoro degli errori – ha detto – i derby vanno affrontati in un’altra maniera dal punto di vista psicologico. Ora però dobbiamo pensare alla salvezza tutti uniti. Ai tifosi dico: aiutateci, inizialmente domani potrà capitare qualche errore ma aiutateci”.
Intanto però ad aiutare la squadra ci ha pensato Italpol che ha contribuito in maniera significativa ad allentare la tensione legata alla scadenza di ieri sui pagamenti. Stipendi salvi e abbraccio con Walter Taccone. “C’è tutto in quell’abbraccio – ha assicurato Walter Novellino – c’è sincerità, quell’abbraccio vuol dire che il presidente è presente e vuole stare vicino alla squadra. Lui mi ha portato qui e ha fatto tantissimo per l’Avellino. Dobbiamo essere tutti veramente uniti”.
E poi c’è il Pescara. “Una squadra forte nei singoli – ha spiegato il tecnico di Montemarano – noi dovremo essere compatti e uniti, non ho paura di nessuno ma solo rispetto. Se siamo quelli di Empoli e della partita contro il Novara possiamo far bene. Non è una questione tattica, ma di palle”. Gara da vincere a tutti i costi ma Walter Novellino leva gli scudi: “Non la sento come un’ultima spiaggia e poi uno come me con novecento panchine e che ha vinto deve esserci abituato”.
In ottica formazione i problemi non mancano. “C’è Gavazzi con qualche linea di febbre” ha annunciato l’allenatore biancoverde alle prese anche con le precarie condizioni fisiche del capitano. “D’Angelo deve provare oggi – ha affermato – Castaldo ha ripreso ma non sarà al meglio”. Dubbio D’Angelo pertanto con De Risio in preallarme se il mediano di Ascea non dovesse farcela. Gavazzi alla fine stringerà i denti e supporterà Ardemagni che “ha bisogno di segnare, anche con un dito” secondo il suo allenatore. Si avvicina intanto il rientro di Morosini che “a Vercelli dovrebbe venire con noi” ha riferito Walter Novellino.