Non c’è luce in fondo al tunnel. L’apertura per ora resta un pesce d’aprile

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Il tunnel di Avellino

Non c’è luce in fondo al tunnel di Avellino; la sua apertura – almeno per ora – resta un pesce d’aprile. Il taglio del nastro, inizialmente previsto per la fine di marzo, è dunque rimandato presumibilmente a dopo Pasqua.

L’ultima autorizzazione necessaria per completare il processo di documentazione, ovvero quella del Provveditorato alle Opere Pubbliche, non è ancora pervenuta agli uffici di Piazza del Popolo. Un ritardo che ha portato a un rinvio di alcuni giorni. Gli avellinesi, così, non troveranno nell’uovo di Pasqua il tanto atteso sottopasso. L’opera, quintessenza delle incompiute in città, era stata avviata nel lontanissimo luglio 2007, ben 17 anni fa. Circa 30 i milioni di fondi pubblici investiti per la galleria lunga 480 metri che collega Piazza Garibaldi e Contrada San Leonardo, a ridosso dell’ex Mercatone (oggi centro Vivendi). Lo scopo, quando venne pensata l’infrastruttura, era di agevolare l’ingresso in città dalla periferia cittadina.

Ad oggi è stata completata la segnaletica orizzontale e verticale, l’impiantistica, la pubblica illuminazione e la scala di emergenza su Pizza Libertà. Quando la galleria verrà aperta, si marcerà con doppio senso di marcia e della velocità massima di 30 chilometri orari.