Il nocciolo nel Vallo ha ancora senso? Via allo studio con fondi Pnrr

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VALLO LAURO – I noccioleti del Vallo hanno un futuro? La flessione della produzione è effetto dell’ “anzianità” delle piante, che hanno ormai mediamente settanta anni? I cambiamenti climatici possono essere affrontati, a partire dalla siccità, con impianti irrigui e con nuove cultivar?

Sono domande da cui dipende più della metà dell’economia del Vallo di Lauro, prevalentemente agricola e fondata sul settore corilicolo. Quelle che grazie ad un patto tra tre comuni della zona, Marzano (ente capofila), Pago Vallo Lauro e Domicella con la Provincia di Avellino e grazie ai fondi del Pnrr, consentirà di dare una risposta a queste domande strategiche.

In particolare Palazzo Caracciolo e lo stesso presidente Rino Buonopane, che ospite al confronto sullo stesso tema organizzato nell’ambito della rassegna “Terre Antiche del Nocciolo”, aveva garantito che ci sarebbe stato un intervento, quello inserito nell’ambito della programmazione del Pnrr ed in particolare le Comunità Energetiche, il settore della cosiddetta Green Community, che rientra in un vero e proprio “Progetto di Sviluppo strategico sperimentale nel comparto corilicolo dell’agricoltura in provincia di Avellino”.

Un vero e proprio “progetto pilota” dell’agricoltura, che si interseca con il discorso già avviato da Palazzo Caracciolo, che coinvolge anche l’Unità Speciale Pnrr e investimenti della Provincia.

IL PIANO
Lo spiega il sindaco di Marzano di Nola Franco Addeo quello che sarà il fine del Progetto Pilota per l’agricoltura nel Vallo di Lauro:

“L’obiettivo è quello di far diventare i comuni protagonisti della tutela dei terreni agricoli, che oltre alla funzionalità coltivativa possono diventare generatori di servizi all’ambiente e alla comunità. Coinvolgere pubblico e privato per rilanciare nuovi modelli di coltivazione. Per questo abbiamo avviato un’esperienza diretta di ristrutturazione dei noccioleti di proprietà dei Comuni di Marzano di Nola, Domicella e Pago Vallo Lauro”.

Qual è il progetto? Reimpiantare le “cultivar” a maggiore vocazione nei terreni di proprietà comunali, utilizzando impianti irrigui interrati per far fronte ad una delle problematiche (insieme alla vetustà degli impianti e agli insetti nocivi) del calo di produzione registrato negli ultimi tre anni”. Per cui nei giorni scorsi, in almeno un ettaro di terreno di proprietà comunale, sono state estirpate le vecchie piante, per procedere, dopo una valutazione della mineralogia dei terreni, all’individuazione della “cultivar” da mettere a dimora. In prevalenza si tratta della qualità “mortarella” ma non è escluso che se ne coltivino anche altre.

LA COMUNITA’ ENERGETICA
Cosa c’entra la comunità energetica, anzi come tecnicamente viene riconosciuta la “Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale” con il progetto della filiera corilicola? Un collegamento ai due strategici comparti, quello del Vallo di Lauro legato al progetto di un impianto a biomasse, sarà proprio collegato alle attività di estirpazione di impianti improduttivi ma anche dalla potatura, dai gusci di nocciola e nocciola di scarto, che saranno una vera e propria fonte energetica. Non solo quindi il futuro di un comparto strategico ma anche di una nuova opportunità per dare una “connotazione” a tutta l’area del Vallo di Lauro.