Il Coordinamento unitario per il ‘No al biodigestore a Chianche’, resta in attesa del pronunciamento del Tar della Campania sul ricorso presentato dai comuni dell’area D.O.C.G. del “Greco di Tufo” in rappresentanza del sempre più vasto movimento composto insieme a Comuni della Valle del Sabato, associazioni, produttori della filiera vitivinicola, consorzi di tutela e cittadini, che il Tar in accoglimento delle istanze istruttorie formulate in pubblica udienza, nomini un ente verificatore e/o un Ctu o che decida in tempi brevi, con sentenza.
Nel mentre avanza la consapevolezza dell’inaudita scelta di localizzazione dell’impianto industriale di compostaggio promossa dal comune interessato e suffragata dalla Regione Campania, il primo cittadino di Chianche annuncia l’avvio di una gara pubblica per la progettazione dell’opificio. A fronte di tale ipotesi, il Coordinamento unitario, attraverso i comuni ricorrenti, provvederà a impugnare, immediatamente, anche il nuovo atto deliberativo.
In questo quadro, già di per sé surreale, si inserisce la recente iniziativa legislativa della Regione Campania, la quale attraverso un disegno di legge (poi approvato), riguardante: “le opere di interesse strategico”, norma in chiave monocratica e autoritaria la delicata disciplina delle opere pubbliche e impiantistiche di interesse strategico, tra le quali rientrerebbero anche quelle della filiera del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.
Una decisione grave sotto il profilo costituzionale che di fatto bypassa completamente i dissensi pur motivati dei comuni, imponendo attraverso il meccanismo della sostituzione che l’esame del progetto e la sua approvazione, passi per l’appunto degli enti territoriali alla Giunta Regionale, che motiverà l’approvazione in coerenza con la programmazione strategica Regionale..
Quanto sta avvenendo ci spinge a intensificare ogni sforzo di impegno in questa direzione.
Il Coordinamento Unitario presenterà a breve al Ministro dell’Ambiente Costa, un esposto-denuncia, ove verranno compiutamente esposte le ritenute fondate ragioni della nostra ferma opposizione al biodigestore, le stesse saranno rappresentate con l’ausilio di mappe territoriali dalle quali si ricavano i vincoli preesistenti ignorati ,dalla Regione Campania e dal Comune di Chianche. Contestualmente, verrà, altresì, presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Benevento, territorialmente competente.
Siamo a una stretta. In gioco c’è il futuro di un territorio e di un sistema che facendo dell’eccezione la regola e contando sulla ragione emergenziale di fatti elimina alle comunità dell’intera Campania ogni possibilità di rappresentare le proprie legittime ragioni che non vogliono essere indifferenti rispetto alla soluzione del problema generale dei rifiuti in Campania ma coesistere e avere pari dignità di considerazione.
Non siamo un comitato di sprovveduti e di sobillatori ma un collettivo serio e responsabile composto da soggetti istituzionali e civili che ricoprono un importante ruolo nei contesti territoriali locali, provinciali e regionali a cui il sindaco di Chianche e il Presidente della Regione sono obbligati dare ascolto e rispetto.
Per questo chiediamo a tutti i rappresentanti istituzionali locali, provinciali regionali e nazionali della nostra regione di farsi carico, senza ambiguità e con una netta scelta di campo, di questa battaglia di civiltà perché non venga offesa l’immagine di una regione che anche noi vogliamo pulita e avanzata ma anche tutelata e valorizzata secondo le più giuste vocazioni dei propri territori,
Invitiamo, pertanto, tutti gli eletti e le elette a sottoscrivere pubblicamente questo appello nel più breve tempo possibile, prima che sia troppo tardi.