La rete antifascista, i cittadini, le associazioni e i centri d’accoglienza della provincia avellinese tornano in strada per una nuova marcia dal titolo “Nessun Uomo è Illegale”.
Il corteo partirà sabato 3 Febbraio alle ore 10:00 dalla Villa Comunale e raggiungerà la Prefettura di Avellino. Il motivo della marcia è riaffermare la dignità dei migranti, partendo dalla critica dall’accordo che il ministro Minniti, per conto del governo italiano, ha firmato con lo Stato libico al fine di contenere il numero di partenze, e conseguentemente il numero di sbarchi sulle nostre coste.
“Abbiamo deciso di convocare questa marcia per due motivi” spiega Adele Galdo del centro S.P.R.A.R. Valeria Solesin di Torrioni. “In primo luogo per rispondere ai sempre più gravi inneggiamenti all’odio razziale che inquinano il dibattito pubblico del nostro Paese e soprattutto della nostra città. Scendiamo in piazza perchè le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze che accogliamo ci hanno chiesto di organizzare un evento pubblico per denunciare quello che sta succedendo in Libia ai loro fratelli detenuti e bloccati sulle coste. Ci sono video e foto: è terribile. Non possiamo continuare a far finta di non vedere”.
La manifestazione sarà anche l’occasione per chiedere nuovamente l’istituzione nella città di Avellino, e in tutti i comuni della provincia, di un sistema di accoglienza diffusa S.P.R.A.R.
“Con questa manifestazione vogliamo denunciare, all’inizio della campagna elettorale, il degrado raggiunto non dalle nostre città ma dal dibattito pubblico”, dichiara Stefano Kenji Iannillo di Enterprise- Arci Avellino. “C’è un susseguirsi di dichiarazioni e azioni razziste e xenofobe che destano preoccupazione. Anche nella nostra città, una città che dall’emigrazione è segnata da decenni, è fondamentale riaffermare valori di solidarietà e accoglienza: i migranti sono un’opportunità per ripopolare le nostre terre, i nostri paesi e le nostre città sempre più vecchie. Per intrecciare culture ed esperienze per costruire nuove ricchezze”.
All’iniziativa ha aderito anche la Cgil di Avellino, come spiega il segretario provinciale, Franco Fiordellisi: “Serve una nuova politica di accoglienza per il nostro Paese, a cominciare dalla città di Avellino e la sua provincia. Come dimostrano i centri di accoglienza firmatari dell’appello, c’è un modo per fare accoglienza e migliorare il territorio. Chiediamo che si istituiscano al più presto centri S.P.R.A.R. in tutti i comuni irpini, facendo attenzione agli effetti occupazionali, demografici e di arricchimento dei territori. Ci preoccupa il moltiplicarsi di organizzazioni e realtà neo-fasciste, bisogna rispondere stando nei territori, nei luoghi di lavoro e riaffermando la solidarietà e l’antifascismo che è alla base della nostra democrazia”.