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Musei d’Irpinia: storia e memoria al Museo Nobile di Lauro

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Dopo diversi anni è stata annunciata la riapertura del Museo “Umberto Nobile” a Lauro, al primo piano di Palazzo Pignatelli nel seicentesco Complesso delle Rocchettine: ecco la storia che c’è dietro questo luogo.

L’inaugurazione è fissata per il 10 marzo 2016 e c’è attesa per la riapertura di un luogo molto suggestivo dedicato alla memoria di un irpino che si è prodigato in imprese ai confini del mondo, oltre che grande professionista in diversi settori.

Il Museo “Umberto Nobile” di Lauro nasce nel settembre 1988 con lo scopo di ricordare le storiche imprese di un illustre cittadino, Umberto Nobile, nato a Lauro nel 1885 e morto a Roma nel 1978. La sua figura è molto nota a livello locale e fino a oltre i confini nazionali, in quanto fu ingegnere, costruttore e comandante di aeronavi, nonché esploratore polare. Uno dei grandi protagonisti della storia del volo umano.

Fu assegnato allo Stabilimento Militare di Costruzioni Aeronautiche di Roma, di cui rivestì la carica di direttore dal 1919 al 1928; fu professore di Costruzioni Aeronautiche all’Università di Napoli da metà degli anni Venti a metà degli anni Cinquanta, ma è molto conosciuto soprattutto perché raggiunse il Polo Nord con mezzi aeronautici per ben due volte, nel 1926 e nel 1928.

Si tratta delle prime spedizioni polari, con i dirigibili Norge e Italia, grazie alle quali riuscì a raggiungere il Polo Nord. Tristemente si ricorda la seconda, quella con il dirigibile Italia, conclusasi in tragedia sulla strada del ritorno a causa di avverse condizioni meteorologiche. In seguito allo schianto sui ghiacci, i superstiti, per giorni e in attesa di soccorso, trovarono riparo nella famosa “Tenda Rossa” che, progettata per quattro persone, ne contenne ben nove, oltre al cane di Nobile, Titina, a del cibo e a una radio.

Nobile nella sua lunga carriera progettò e costruì nuovi tipi di aeronavi per l’Italia e per l’estero, ma si occupò anche di tante altre cose, tra cui l’ideazione del primo paracadute italiano nel 1918 e la promozione, insieme all’ingegnere Gianni Caproni, della costruzione del primo aeroplano metallico in Italia nel 1922. Un personaggio, dunque, entrato nella storia e che si è fatto conoscere e apprezzare a livello nazionale e internazionale.

Con la riapertura del museo Nobile, i visitatori possono nuovamente compiere un viaggio nel passato e approfondire le sue gloriose spedizione attraverso la visione di molteplici documenti messi a disposizione dalla famiglia. Tra questi, strumenti e indumenti adoperati durante le spedizioni polari, l’archivio di grafici, progetti e corrispondenza, onorificenze e decorazioni, targhe, diplomi e attestati vari, illustrativi delle spedizioni polari e di vita del Generale Nobile donati dall’Aeronautica Militare.

Tra i diversi cimeli e le testimonianze storiche, purtroppo, non sarà più visibile l’unica copia originale trascritta in pugno da Nobile del Brogliaccio, il diario di bordo del dirigibile “Norge” con cui conquistò il Polo Nord nel 1926, andato in fumo con la Città della Scienza di Napoli nel 2013.

Il Museo è ubicato nel Palazzo Pignatelli, edificio storico risalente al XVI secolo a un piano con ampio giardino interno di cui massimo pregio sono le decorazioni a grottesche dipinte sulle pareti delle sale e della scala.

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