Alfredo Picariello – Non è stata una Commissione consiliare dai toni molto concilianti. Anzi, più volte il presidente della Terza – Programmazione, bilancio, finanze e tributi e patrimonio -, Nicola Giordano, ha avuto da ridire nei confronti dell’assessore Cuzzola e dei consiglieri comunali di maggioranza. Su più punti, c’è stato un vivace botta e risposta. Polemiche e dubbi che Giordano ha confermato anche ai giornalisti.
“L’aliquota Tari è un vero e proprio enigma. Arriva in Commissione la percentuale per quanto riguarda la riscossione del tributo, ma abbiamo incertezza per quanto riguarda il costo totale. Tutto questo perché c’è tutta una normativa in evoluzione. Secondo quanto stabilito dall’amministrazione, avremo delle rate in acconto ed un conguaglio finale al 31 dicembre. Ma nessuno sa questo conguaglio di che importo sarà. Irpiniambiente non trasmette i dati al Comune ed il Comune non può stabilire la base di calcolo. Siamo in un regime di totale incertezza, tutto viene fatto passare come un adempimento burocratico. Intanto, però, le tasse aumentano”.
Giordano parla anche del piano di rientro e del predissesto. “Il Ministero – dice – non ha chiesto una semplice integrazione ma ha effettuato una valutazione del tutto negativa non solo del piano, ma di tutta la macchina amministrativa comunale. Ad oggi non sappiamo i debiti fuori bilancio che storia hanno. Il Ministero, invece, dice una cosa ben precisa, ovvero vuole sapere la storia di questi debiti, l’utilità e, soprattutto, l’arricchimento da parte del Comune”.
Il consigliere comunale di opposizione chiede chiarimenti anche in relazione al piano di alienazione dei beni comunali, in particolare alla vendita del Municipio alla Guardia di Finanza. “Ho chiesto all’assessore se hanno contezza di si come si fa a frazionale un immobile (pare che la Finanza voglia solo una parte del Palazzo, ndr). Io che faccio il tecnico so che è una cosa abbastanza semplice tecnicamente ma ha dei costi molto elevati. Mi sembra un po’ come la Fontana di Trevi di Totò: si vuole vendere un qualcosa che, di fatto, non si può vendere. E’ importante che il Comune faccia una rivistazione dei suoi beni, venga in consiglio comunale una volta per tutte per capire quali sono i beni. Il proprietario del patrimonio del Comune di Avellino è il consiglio comunale. Non sono né l’assessore Luongo e nemmeno il sindaco Festa”.