Moniga – A distanza di un mese da un analogo episodio, i Carabinieri di Verolanuova hanno “liberato” a Moniga un altro cane di razza che era stato rubato 18 mesi fa nel Meridione e rivenduto sul Garda. Stavolta a poter essere restituito al suo proprietario sarà Aron, un setter inglese allenato alla cattura della beccaccia e sparito due anni fa. Due vicende simili che si intrecciano. Il venditore è la stessa persona e probabilmente anche chi ha rubato i cani nel Meridione. Ad essere nuovamente denunciato I.D., 50enne napoletano domiciliato a Desenzano: a lui i Carabinieri di Verolanuova erano giunti liberando Ros, il setter inglese di 6 anni rapito il 4 novembre del 2003 ad un cacciatore di Mugnano del Cardinale e ritrovato a Lonato. E il padrone, Alessandro Tedeschi, ha così potuto riavere dopo due anni di ricerche il suo cane. L’indagine, che si è conclusa questa volta a Moniga, ha impegnato con controlli, pedinamenti e appostamenti gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Verolanuova. Un filone di indagine che ha permesso di smantellare la parte finale di un’organizzazione che ruba cani di razza, principalmente setter inglesi al Sud, e che li rivende al Nord, spesso senza che i futuri padroni sappiano della provenienza illecita dell’animale. Nell’ultimo caso il setter era stato venduto per 2.200 euro ad un artigiano di Moniga dopo che un veterinario aveva inserito un micro-chip nonostante il cane fosse già tatuato. E così, a un mese dal ritrovamento di un altro setter, sono scattate altre denunce in stato di libertà con l’accusa di ricettazione in concorso. La posizione dell’acquirente, che ha 67 anni ed è di Moniga, potrebbe alleggerirsi. L’accusa è di ricettazione, ma potrebbe essere derubricata in incauto acquisto. Teoricamente la Procura potrebbe anche archiviare il caso dopo aver accertato la buona fede dell’artigiano, che era all’oscuro dell’illecita provenienza del cane. Il setter è stato rubato in provincia di Potenza nel novembre del 2003, pochi giorni dopo il furto subito dall’irpino Alessandro Tedeschi. Il proprietario Antonio Francesco Centela ne ha denunciato la scomparsa ai Carabinieri, intuendo che non si trattava di una fuga, ma di una sparizione legata al traffico di cani da caccia. I militari di Verolanuova, contando anche sulla collaborazione di veterinari e cacciatori bresciani, sono giunti alle liberazione di un secondo cane, ma altri sarebbero stati venduti nella nostra provincia o in altre del nord a cacciatori di beccacce. Un’inchiesta che si sta allargando a macchia d’olio.
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