MUGNANO- Bernardo Cava prosciolto dall’accusa di aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza. Questa la decisione del Gup del Tribunale di Avellino Francesca Spella, che all’esito dell’udienza preliminare celebrata questa mattina ha deciso il non luogo a procedere nei confronti dell’elemento di primo piano del clan Cava “perché il fatto non costituisce reato”. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per l’accusa di indebita percezione di erogazioni pubbliche, nella fattispecie il reddito di cittadinanza che Cava avrebbe percepito tra il dicembre del 2020 e il settembre del 2021. Alla base le indagini dei Carabinieri, che avevano individuato tra i percettori del reddito anche Cava, che in quanto condannato per partecipazione all’omonimo clan, non poteva accedere al beneficio. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Del Grosso, anche attraverso una documentazione prodotta ha sostenuto che non vi sia traccia né dell’erogazione né della stessa richiesta, nessun elemento. Molto probabilmente argomentazioni che hanno convinto il Gup, anche se sarà necessario attendere la motivazione e l’ordinanza di non luogo a procedere. Quindi non ci sarà il processo al boss per la presunta indebita percezione del Reddito.