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Moschiano a Boglione : maggioranza zoppicante, le nostre proposte ignorate

Lauro_Sergio_Boglione

LAURO- “I “rilievi” del sindaco sul voto contrario della minoranza all’approvazione del Rendiconto 2023 andavano decisamente evitati. Essi, preceduti da un saccente (ed inutile) distinguo tra Rendiconto e Bilancio di Previsione, non restituiscono serietà e credibilità alla gestione finanziaria dell’ente”. Il consigliere comunale Sabato Moschiano ha deciso di affidare ad una nota la replica ai “rilievi” del sindaco Rossano Sergio Boglione rispetto al Rendiconto che non è stato votato dal gruppo in aula, abbandonata dopo l’illustrazione dei punti all’ordine del giorno dal gruppo di minoranza. Per Moschiano, oltre a non dare credibilità: “neppure danno dignità politica al sindaco ed ai fedelissimi per spirito di corpo, incautamente arroccati nella difesa dell’indifendibile e di uno scranno piuttosto zoppicante. La “volontà popolare”, troppo spesso abusata per la retorica del caso, andrebbe decisamente verificata. Ma qui non vale ripetersi sui paradossi dell’ ultimo rendiconto di gestione: è stato detto e scritto quanto dovuto ed offerto alla Corte dei Conti. Chi ne avesse voglia potrà leggere gli atti, piuttosto che affidarsi ai “rilievi” giornalistici del sindaco resi all’indomani della seduta consiliare, ove era rimasto inespressivo come da collaudata tradizione”. E non manca anche un riferimento al ruolo rivestito nella vicenda dall’ assessore Oliva: ” Per non dire che l’assessore al ramo-spiega Moschiano- “l’oriundo” e “prudente” Oliva, ben si è guardato dal metterci la faccia, anzi, a ben vedere, neppure si presentò in giunta per l’approvazione della bozza del documento finanziario e contabile che avrebbe dovuto raccontare la gestione sua e di Boglione”. Anche Moschiano lancia l’allarme sui conti per cui : “gli esiti del rendiconto , approvato allegramente, tradiscono seri motivi di allarme per le prospettive finanziarie dell’ente ( e per le tasche dei contribuenti di Lauro ), tali da auspicare una radicale inversione di rotta rispetto alla lacerante ed irresponsabile gestione, quasi triennale, di Boglione e soci. Evidentemente la maggioranza perde pezzi per strada per queste comprensibilissime ragioni, come dare torto ai consiglieri in fuga?”. E il messaggio della minoranza e’ chiaro: “Intanto la minoranza non le manda a dire: cos’è questa storia di “coloro che sono stati i responsabili dell’ultimo dissesto finanziario….”, al punto da non (potersi) accettare “lezioni di programmazione e di gestione della cosa pubblica?” Non sembra neppure un disperato gioco di prestigio, per quanto Boglione l’abbia sparata grossa, e personalmente credo che non sia farina del suo sacco: non è infatti possibile che abbia dimenticato il suo decennale e precedente percorso da vicesindaco (in buona compagnia per un paio d’anni con quello attuale), ovvero che tre dei quattro consiglieri di opposizione non hanno mai governato il paese se non chi scrive dal ’90 al ’92. Boglione questa affermazione dovrebbe smentirla, a maggior ragione perché è il Sindaco di Lauro, e smentisca anche il resto a proposito di essere in “attesa di proposte serie da parte della minoranza consiliare, che da oltre due anni e mezzo non sono mai arrivate, ad eccezione dei soliti no e delle costanti denunce e ricorsi alle autorità giudiziarie”. Perché ricacciarsi nell’informazione fraudolenta peraltro comodamente sovvertibile?”. Il tema è sempre quello della mancanza di proposte per quanto asserito dal primo cittadino quale critica al gruppo di minoranza: ” Le proposte le abbiamo fatte, eccome: isola pedonale, fotovoltaico e progetto per la sistemazione delle strade montane, oltre ad aver invocato la costituzione di una commissione ad hoc per il rilancio di un progetto unitario di interesse culturale e di crescita socio-economico di Lauro. Qualcuno ha mai dato risposte? che non fossero manifestazioni di maldestra ironia come nel caso del fotovoltaico addirittura scambiato per le pale eoliche? Se Boglione smentisse l’alto concentrato di frottole affidate alla stampa, ne trarrebbe beneficio. Poi, ma se ne parlerà a parte, si dovrà tornare sul rapporto del primo cittadino con la democrazia istituzionale, con i principi di correttezza, imparzialità ed oculatezza della gestione pubblica, o più semplicemente sulla rimasta incompresa differenza tra amministrare e comandare; giacché gridano vendetta le sortite più eclatanti di taglio vessatorio (dirette alla “dissidenza” politica ed impiegatizia) e dell’intrallazzo clientelare. La lista è lunga e raccapricciante ma avremo pazienza di esibirla; del resto, a nessun consigliere di minoranza piace passare il tempo nelle Procure o nelle caserme, e se accade è per il caso di atti amministrativi che di per sé fanno spavento e ne richiedono la segnalazione. Il mandato l’abbiamo ricevuto anche noi, e si potrebbe agevolmente comprendere che assolvere ai compiti istituzionali non ammette alcuna forma di pur silente complicità o di consociativismo irresponsabile”. Infine un invito, direttamente al sindaco Boglione affinché ne tragga le conseguenze alla luce di quanto è venuto fuori: ” Intanto Boglione sappia che le quotazioni del suo mandato sono notevolmente sottostimate, nella comunità insofferente e nell’imbarazzante pareggio tra consiglieri pro e contro. Al suo posto avrei riflettuto su tale sconveniente situazione, che rende il Paese ostaggio di un’ottusa pratica auto conservativa; affidarsi, invece, alla precarietà di un’informazione falsata ed irriducibile è altresì un po’ patetico. Il mandato di rappresentanza popolare può anche riporsi nelle mani di chi deve rinnovarlo ; nulla ci appartiene per presunto privilegio e neppure per destinazione divina”.

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