Morto suicida in carcere a Secondigliano l’orco dei social network

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Colpo di scena l’altro ieri mattina nell’aula delle udienze preliminari del Tribunale di Salerno, quando è pervenuta la notizia della morte in carcere a Secondigliano del quarantenne di Battipaglia accusato di crimini gravissimi.

Il Giudice dell’Udienza Preliminare, dott. Ubaldo Perrotta, ha preso atto di quanto accaduto soltanto poche ore prima nel Carcere di Secondigliano dove l’imputato, la mattina del processo, ha posto fine alla sua esistenza impiccandosi.

Gravissime le accuse mosse al quarantenne ritenuto responsabile di numerose violenze sessuali commesse ai danni di giovanissimi, tutti contattati in chat, ai quali aveva consapevolmente trasmesso anche il virus dell’HIV.

Tra le vittime anche un minore della provincia di Avellino, difeso dall’avvocato Rolando Iorio, che all’età di soli 15 anni era stato violentato dall’orco sotto la minaccia di un coltello puntatogli al ventre.

Lo scorso 4 ottobre, dinanzi al Gip del Tribunale di Salerno, le giovani vittime erano già state tutte sentite nell’incidente probatorio, confermando tutte le accuse mosse nei confronti del loro aguzzino.

“Nonostante il profondo rispetto che nutro per la vita umana, il mio pensiero” dice l’avvocato Rolando Iorio, difensore di una delle vittime, “adesso va alle giovani vittime di quest’uomo, brutalizzate dentro un garage solo perché si erano fidate di questa persona più grande di loro, e che oggi devono fare i conti con la malattia contratta a seguito delle violenze subite. Non sono questa volta d’accordo con il garante dei detenuti campani, Samuele Ciambriello, perchè il 40enne è morto sotto il peso della sua coscienza. Prova ne è che il gesto è stato posto in essere poche ore dall’inizio del processo”.