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Morte di Gerardina Corsano, i legali della famiglia: non archiviate le indagini

ARIANO IRPINO- Non archiviate le indagini sulla morte di Gerardina Corsano. E’ quello che hanno chiesto, opponendosi alla richiesta di archiviazione depositata dalla Procura di Benevento sia dal legale dei familiari di Gerardina Corsano, l’avvocato Gerardo Giorgione, sia dal difensore del marito della donna deceduta, Angelo Meninno rappresentato dall’avvocato Fabio De Donato. Formalizzata la richiesta al gip di effettuare ulteriori indagini per accertare eventuali responsabilità nella condotta tenuta – nei due diversi accessi effettuati al pronto soccorso dell’ospedale Frangipane di Ariano – dal medico indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe Romano, ma non solo da lui, anche da tutti coloro che hanno trattato i pazienti, in particolare della donna deceduta. In discussioni ci sono i protocolli seguiti ed in particolare l’individuazione delle linee guida e dei protocolli adeguati al caso concreto, nonché la tardività delle cure prestate. Anche perché si era giunti a dimettere la donna sofferente con la diagnosi errata di gastroenterite, quando in realtà la donna era entrata in contatto con il veleno che l’ha condotta alla morte. In particolare l’avvocato dei familiari di Gerardina Corsano chiede che vengano individuati anche gli altri medici che seguirono Corsano in quei giorni per poter escuterli. Come è noto i consulenti della Procura avrebbero escluso profili di censurabilità nelle condotte del medico. Dalle conclusioni rassegnate nella consulenza medico legale il decesso è stato determinato dalla fosfina, una sostanza utilizzata principalmente per il controllo dei parassiti nelle aziende agricole. La morte della donna, avvenuta intorno alle 14.24 del 31 ottobre 2023, per i consulenti tecnici, «non è stata determinata da patologie acute, tantomeno da patologie croniche a carico degli organi indagati in grado di determinare o favorire l’evento fatale, ma il dato autoptico e istopatologico, corroborati dagli elementi di natura circostanziali, consentono di ricondurre con elevata compatibilità l’evento letale ad una possibile esposizione ed intossicazione da fosfina». Del resto, già nel novembre 2023, nel mirino degli inquirenti era finita una disinfestazione disposta nell’azienda di famiglia. Ora si attende la decisione del Gip sull’istanza delle difese.

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