Morano: “Dall’urbanistica alla cultura, la nostra un’idea sistemica di città”

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Sabino Morano, ultimissimi fuochi di campagna elettorale, si sente di fare un bilancio di questi trenta giorni?

La nostra è stata una campagna elettorale vissuta tra la gente e basata sul confronto. Siamo partiti da un’idea di città che si è fondata su una serie di proposte e penso che sia stata la campagna elettorale più propositiva di quelle messe in campo. Abbiamo un pensiero di fondo a cui hanno lavorato tanti amici, da Sylos Labini a Franco Zaccaro, passando per Diego Fusaro, e il nostro obiettivo è quello di ridisegnare il volto della città. Abbiamo proposto all’elettorato un’idea sistemica e la vera novità è che per la prima volta una forza politica si presenta alle elezioni con un concetto preciso di quello che vuole fare, con una visione d’insieme che parte da una teoria generale e arriva a una serie di declinazioni pratiche, diversamente da quanto esposto da altre formazioni.

Lei non ha attaccato particolarmente i suoi avversari e c’è chi l’ha accusata di desistenza in merito a questa scelta…

Abbiamo preferito una campagna elettorale basata sui temi, non abbiamo pensato alle accuse e ai pettegolezzi. Abbiamo presentato un’idea urbanistica connessa in maniera sistemica al rilancio dell’iniziativa privata, affinché non debbano più chiudere i negozi per la scarsa perizia di amministrazioni miopi. Ma puntiamo anche a ricostruire una comunità e un orgoglio, a riscoprire le grandi rassegne culturali e a diventare punto di riferimento nell’efficienza della pubblica amministrazione. La cifra della nostra campagna elettorale è stata la riconoscibilità politica e la propositività. Non so come andrà a finire l’11 giugno, ma qualunque sia il risultato questa città avrà un centrodestra diverso da quello che c’è stato fino a oggi. Abbiamo segnato il passo di un ricambio generazionale e di una proposta vera alla città. Poi c’è qualche disastrato cerebrale che si è prodotto in teorie neurostrategiche e chi all’ultima ora ha lanciato disperati appelli al voto disgiunto e questo la dice lunga sulle condizioni in cui siamo arrivati.

Oggi è stata anche la giornata del vicepremier Luigi Di Maio, crede che l’avvio del nuovo Governo possa trainare il Movimento 5 Stelle verso il ballottaggio?

Gli elettori sceglieranno secondo la credibilità della proposta messa in campo e secondo la credibilità delle persone che si propongono. Il fatto stesso che un eventuale risultato positivo debba arrivare dall’ausilio di persone che non fanno parte della competizione elettorale non mi sembra una buona prospettiva per i pentastellati.

di Renato Spiniello.