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Montoro, baby gang aggrediva minorenne per costringerlo a rubare gioielli della madre

Costringevano da mesi un ragazzo non ancora maggiorenne a rubare in casa i gioielli e gli averi dei propri familiari al fine di soddisfare i loro vizi giovanili.

Le continue minacce e percosse che la gang riservava al malcapitato ragazzo sono state scoperte e fermate dai Carabinieri di Montoro Superiore che hanno così accertato gravi responsabilità nei confronti di 4 soggetti, tutti del montorese.

L’episodio è accaduto proprio a Montoro.

Le attività investigative degli uomini dell’Arma sono cominciate con la denuncia sporta dalla giovane madre del minorenne presso la Stazione Carabinieri di Montoro Superiore.

La donna, di origine romena ma da anni residente nel comune di Montoro, riferiva ai militari che da qualche mese aveva notato l’ammanco di alcuni monili in oro che custodiva nella propria camera da letto.

Inizialmente aveva pensato ad uno smarrimento ma, successivamente, costatando che il fenomeno si ripeteva nonostante le sue attenzioni, aveva sorvegliato la propria stanza da letto sorprendendo il figlio mentre prelevava di nascosto una collanina in oro.

Le immediate indagini sviluppate dai Carabinieri della Compagnia di Baiano, in particolare della Stazione di Montoro Superiore, estrinsecatasi anche attraverso lo sviluppo dei filmati estrapolati dal sistema di video sorveglianza istallato presso l’abitazione e nelle zone limitrofe nonché attraverso l’acquisizione di importanti elementi informativi, permettevano di ricostruire nei dettagli il disegno criminoso, dal momento del furto alla consegna dei gioielli, e di identificarne gli autori in quattro 18enni di Montoro.

Gli stessi, in più occasioni, avevano obbligato il minorenne, mediante minacce e percosse, a rubare i gioielli della madre per poi consegnarli al gruppo al fine di evitarne le angherie.

Successivamente i preziosi venivano poi rivenduti dai ragazzi presso alcuni “Comproro” della provincia di Avellino, ricavando l’illecito guadagno di circa 5.000 euro.

Alla luce delle evidenze raccolte, i quattro furfanti venivano dunque deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino ritenuti responsabili dei reati di furto in abitazione in concorso, estorsione nonché violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato.

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