Montoro, l’ex sindaco Carratù lascia la politica: “Auspico stagione di rinnovamento”

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Riportiamo di seguito l’intervento di Salvatore Antonio Carratù, Consigliere Comunale di Montoro, Capogruppo minoranza “Adesso Montoro” e già sindaco dell’ex Montoro Inferiore.

Alcuni giorni fa si è tenuto l’ultimo Consiglio Comunale di Montoro: manca un mese alle prossime elezioni amministrative comunali indette per il prossimo 26 maggio e, come Capogruppo consiliare di minoranza, ho voluto partecipare ai lavori consiliari per  rispetto alla Istituzione che amo ed esprimere alcune considerazioni che hanno caratterizzato la mia presenza durante questo ultimo quinquennio.

Non è stata la mia prima esperienza amministrativa in quanto da ultimo Sindaco di Montoro Inferiore, ho avuto modo di gestire, amministrare un Comune che pure se ha navigato in un mare di difficoltà è riuscito, grazie al contributo di amministratori responsabili, di nuove esperienze, ad affrontare senza timore alcuno emergenze finanziarie, dovute a riconoscimenti di debiti fuori bilancio, ma nello stesso tempo a perseguire obiettivi tesi a soddisfare le esigenze di una comunità che cresceva che voleva stare al passo con i tempi e quindi migliorare la qualità della vita.

Cito alcuni esempi: nel 2007 l’avvio della raccolta differenziata porta a porta, la costante pulizia della città, completare nell’ultimo mandato opere importanti che ritengo strategiche per il nuovo Comune di Montoro,  come la Scuola Pironti che è riuscita ad ospitare gli studenti delle elementari di Torchiati, del Plesso A.Manzi che ha risolto i problemi per i bambini dell’infanzia dopo la chiusura dei plessi di San Pietro e Caliano.

Sull’edilizia scolastica resta ancora molto da fare per migliorare la qualità della vita dei nostri bambini, presso questa struttura vanno creati nuovi spazi per la mensa, nuovi spazi per il gioco e per il riposo dei bambini, non basta ammucchiarli presso altri plessi scolastici, senza né una idea ne un progetto per la “Scuola” della Montoro Unita. Bisogna pensare alla riqualificazione della materna di Piano.

L’avvio delle attività scolastiche degli alunni nel plesso di Banzano è stata un azione positiva, il non aver speso una parola nei confronti di coloro che pure hanno contribuito a costruire l’opera “grezza”, non è stato un gesto elegante, ma non c’e da meravigliarsi, per gli attuali amministratori il passato conta solo per criticare e demonizzare coloro che li hanno preceduti. I merito sono stati solo e sempre i loro.

Durante il lavori del consiglio ho espresso compiacimento per i progetti che dovranno essere effettuati nei prossimi anni, da chi sarà chiamato ad amministrare la nostra comunità, lasciando traccia e suggerimenti. Critiche sono state elevate  per la mancata partecipazione dei cittadini alla condivisioni di opere pubbliche che non ritenute importanti. Giudizio negativo è stato espresso sulla gestione dei versanti montani, del patrimonio boschivo demaniale che in questi anni nonostante le buone intenzioni espresse all’inizio della legislatura non hanno avuto l’esito sperato.

Ho espresso apprezzamento per il lavoro svolto dagli uffici e dalla parte politica per la riconciliazione dei conti tra i due Comuni, per l’allineamento della base tributaria dei contribuenti, per la strutturazione di un unico bilancio. Ho criticato l’amministrazione comunale per essersi chiusa a riccio su se stessa, evitando la partecipazione democratica delle minoranze, chiusura che è stata avvertita anche dalla popolazione poco coinvolta,  dopo la esperienza referendaria che portò alla fusione dei due Comuni.

Resta molto da fare sul fronte della coesione sociale termine sbandierato ai quattro venti,  usato in ogni dove e  poco percepito dai cittadini, il nuovo welfare si costruisce “ leggendo meglio i bisogni dei Montoresi“. Non si comprendono i motivi della mancata approvazione del PUC – strumento sempre utilizzato per creare facili aspettative e tornaconti elettorali. Il disegno urbanistico infrastrutturale della nuova Città è un segreto per pochi.

Non si comprende la garanzia di 200 posti di lavoro nel nuovo insediamento industriale PIP, mentre non si risponde in maniera adeguata agli interrogativi di forze politiche ed ambientaliste. Parlare solo di posti di lavoro mi pare una vera e propria ingerenza del Comune nei riguardi dell’imprenditore nella scelta dei propri collaboratori, oltre ad essere una proiezione esagerata da soddisfare nel breve periodo. I lavori sono tuttora in corso.

Si conclude un ciclo amministrativo che ritengo opaco nei fatti e nelle persone. Come consigliere di opposizione, ho esercitato un ruolo di controllo, e, nell’ambito di un confronto democratico talvolta anche molto aspro, non ho fatto mancare il mio contributo. Personalmente ho imparato anche a fare la minoranza, dicendo sempre la mia in maniera intellettualmente onesta. Si poteva fare di più? Certamente, si può sempre migliorare. Ma ho la certezza che in ogni azione ho messo il massimo impegno, svolgendo il mio compito con serietà e dedizione.

In questi anni, per responsabilità di tutti,  non siamo riusciti ad avvicinare i giovani alla politica, siamo diventati autoreferenziali, sul nostro territorio ci sono donne ed uomini, che custodiscono valori importanti da tenere in considerazioni, giovani e maturi professionisti che possono dare il loro spassionato contributo alla crescita della nostra comunità, si è persa la capacità di ascoltare su questo punto sono davvero amareggiato, una classe dirigente non si inventa dall’oggi al domani, ma ritengo che la nostra Città, ha certamente bisogno di un nuovo modo di amministrare, di gente che voglia dare un contributo in tutte le forme di nuove idee, di collaborazione interna ed esterna palazzo municipale.

Dopo aver anticipato in Consiglio Comunale il mio congedo dalla politica, ma non dall’attività sociale, dopo tutti questi anni di presenza in Consiglio Comunale, di esperienze  sovracomunali, ne esco arricchito sul piano personale, essere al servizio della comunità, ascoltare i tuoi concittadini è stata una sfida quotidiana avvincente, ho tenuto sempre presente il valore della vera politica, che è fatta di alti ideali e di azione responsabile di governo, la quale poco a che fare con giochi di potere, interessi personali e meschinità travestite da nobili parole.