Montesarchio – Dopo cinque mesi, Luigi Piacquadio, 73enne di Montesarchio, lascia il carcere. Accusato di aver ucciso il figlio disabile, il segretario comunale in pensione, era ospite di una casa famiglia nella regione Umbria.
Il Riesame, così come chiesto dall’avvocato Claudio Barbato, gli ha concesso gli arresti domiciliari, consentendogli di uscire dalla struttura di contrada Capodimonte nella quale era detenuto.
Il 6 aprile è in programma il rito abbreviato a suo carico, condizionato all’esecuzione di una perizia psichiatrica che dovrà stabilirne la capacità di intendere e di volere al momento del fatto.
Piacquadio colpì suo figlio Domenico, all’altezza del cuore con una coltellata. Cercò, poi, di farla finita.
Un gesto terribile che l’uomo aveva confessato sia al sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro e ai Carabinieri, sia al gip Roberto Melone, chiamato a convalidare il suo arresto.