di Emiliana Bolino – Tradizione, folclore, musica, spontaneità e colore: sono gli ingredienti che, se scecherati da un barman doc, daranno vita ad un cocktail eccellente… il Carnevale di Montemarano. E come ogni buon drink, l’oliva sarà la… Tarantella, il “quid” del Carnevale e non solo. Mancano poche ore e vedremo per le strade del paese tutti in maschera, dal più piccolo al più anziano. Tutti protagonisti di un’unica coreografia dove non conta aver la maschera più bella o più costosa ma accorrere in strada e ballare, perché è questo l’unico e solo spirito del Carnevale di Montemarano: allegro, spontaneo e spensierato. Un singolare “fenomeno”, come viene definito dai più, che è riuscito negli anni proprio grazie alla sua semplicità ad essere conosciuto ed apprezzato da una
ammirata platea nazionale.
Del Carnevale 2005 ce ne parla l’assessore comunale alla Cultura, Turismo, Attività Produttive Nicolino Mongiello.
“Il Carnevale, senza dubbio rappresenta la più importante manifestazione folcloristica di Montemarano. Un fenomeno antropologico singolare la cui importanza e specificità ormai è riconosciuto ed apprezzato in molti paesi dell’Italia”.
Perché?
“Ha una tradizione secolare e ritorna, nella sua spensieratezza e nel suo anticonformismo, nei tre giorni prima delle Ceneri, con la sua tradizionale ed originale Tarantella montemaranese, la più sentita, praticata e complessa danza oggi esistente”.
Una danza, la Tarantella, conosciuta non solo nel suo paese natio ma apprezzata in più parti del Mondo grazie al gruppo folcloristico dei “Zompa Cardillo”: ricordiamo la partecipazione a trasmissioni televisive della Rai, al Carnevale di Viareggio, di Venezia, di Verona e alle varie esibizioni made in USA, Francia, Svizzera e nei Paesi dell’Est.
La Tarantella, dunque, “quid” della vita di quella comunità, conosciuta da tutti perchè riunita nel “Paese del vino”?
E’ un suono inebriante. E’ un ritmo che riesce ad entrare nel tuo corpo e ad impossessarsi della tua anima. Note incalzanti ti trascinano creando un’atmosfera surreale che riesce a stordirti. E allora non puoi fare altro che gettarti nella mischia e ballare, ballare… La mente ed il corpo ormai sono state catturate dalle note della Tarantella e dentro di te scorrono nuove sensazioni…benessere, felicità, spensieratezza ormai la fanno da padrone.
Ci spieghi il connubio Carnevale – Tarantella.
“La ritualità di tale danza è direttamente legata ai cortei processionali, le cosiddette mascherate, del Carnevale che si svolgono attraverso le strade principali del paese, seguendo il ritmo di questa danza, sempre più sostenuto fino al delirio”.
Due aspetti tipici del Carnevale montemaranese?
“Nei festeggiamenti confluiscono aspetti di diversi riti pagani: non possiamo negare il carattere propiziatorio che richiama preistorici riti agricoli ed il carattere liberatorio che determina l’impostazione anticonformistica ed estremamente satirica. Due elementi che si rifanno ai cosiddetti ‘Saturnalia’, antica festa romana, che cadeva in dicembre, con significato propiziatorio e liberatorio”.
Interessanti i cenni storici sul Carnevale di Montemarano: la sua origine pagana fu ripresa e divulgata nel XVII secolo dal poeta e scrittore napoletano, Giovanbattista Basile, signore e governatore di Montemarano. Quel Carnevale è stato tramandato, nel suo aspetto originario, fino ai giorni nostri.
Assessore lei afferma che il Carnevale di Montemarano è unico nel suo genere. Perché?
“Semplice, il nostro Carnevale si fonda sulla totale spontaneità della partecipazione della popolazione, della gente, del turista. La differenza tra spettatore e protagonista è quasi o totalmente annullata. E’ noto che nei giorni di festa, il connubio tra l’irrefrenabile ballo della Tarantella ed il lancio di confetti da parte dei Caporabballo è motivo di attrazione non solo di appassionati ma anche di tanti curiosi che giungono, anno dopo anno, sempre più numerosi da diverse regioni italiane”.
Quest’anno il Carnevale di Montemarano è patrocinato non solo dal Comune, dall’Associazione “Pro Montemarano”, dall’Associazione Culturale “Hyrpus Doctus” e dalla Comunità Montana “Terminio Cervialto” ma anche dall’Ente Provincia.
“Sì. Il Presidente Alberta De Simone e l’assessore alla Cultura e al Turismo Emilio Ruggiero hanno voluto puntare i riflettori sulla nostra terra ed in modo particolare nel rilancio di Montemarano, Paternopoli e Nusco, tre paesi irpini ‘patria’ del Carnevale. Tre terre da valorizzare non solo per le loro tradizioni, per la loro cultura ma, anche, per i loro prodotti tipici e per le bellezze paesaggistiche ed ambientali. Per l’occasione, saranno attivati area camper e visite guidate ai Musei e alla Cattedrale e, ovviamente, un giro turistico nella natura”.
Il Carnevale di Montemarano vedrà la partecipazione di un amico doc, Eugenio Bennato.
“Sì stasera presso l’Auditorium si terrà il concerto di Bennato, un uomo, un cantante, un cantautore che nella sua musica etnica racconta anche un po’ della nostra terra”.
Domenica 13 febbraio finiranno i festeggiamenti.
“E’ il grande giorno. E’ il giorno del gran finale, della celebrazione del funerale, in versione tragicomica, di ‘re Carnevale’ che esala l’ultimo respiro dopo essersi indebitato fino al collo. Un funerale con successiva lettura del testamento ovviamente di sentimenti, di affetti…e si ritorna a ballare in onore di ‘re Carnevale’”.
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