La struttura urbana di Montefusco, evoca un centro di altri tempi, con i suoi vicoli caratteristici, le strade acciottolate, i palazzi antichi con bei portali in pietra.
Forse pochi conoscono il suo nobile passato, basti pensare che nel XIII secolo sotto la dominazione Angioina ricopriva il ruolo di Capitale del Principato Ultra e raggiunse l’acme della sua fortuna sotto la dominazione Aragonese nel secolo decimoquinto.
Nel 1600 vi fioriva l’Accademia degli Offuscati: una specie di circolo letterario in cui confluivano filosofi, giuristi, poeti e quanti altri si dilettavano ad ascoltare e recitare composizioni poetiche, esercitazioni retoriche e rappresentazioni sceniche; membro di tale accademia fu il giurista Eliseo Danza.
Molte sono state le pubblicazioni su Montefusco da parte di uomini di grande spessore culturale, quali l’abate Palmerino Savoia, l’avvocato Giovanni Castagnetti e, in tempi più recenti, il professore Angelo Cenerazzo, il dottore Gerardo Figliolino e Padre Antonio Salvatore.
Questa piccola cittadina ha un suo fascino particolare, splendidi sono i panorami che si offrono allo sguardo del visitatore attento, salubre l’aria che si respira, fresca l’acqua delle sue sorgenti, per non parlare del verde dei suoi boschi e del vino che vi si produce.
L’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale si propone di valorizzare tutto ciò, cercando di coniugare l’aspetto storico, artistico,culturale con quello enogastronomico e popolare.
A ricordare il passato di fasto, opulenza e di grande preminenza politica di Montefusco, sono in programma per queste giornate visite guidate ai monumenti, alle chiese e al tristemente famoso Carcere Borbonico, che ebbe tra i suoi ospiti Nisco, Castromediano, Pironti.
In questo suggestivo monumento, il giorno 27 si terrà un convegno sul brigantaggio, che avrà come ospite un noto esperto di storia meridionale, il Capitano Alessandro Romano, già cavaliere del sovrano ordine Costantiniano di San Giorgio.
Faranno da sfondo a questa bella cornice, mostre fotografiche, oggettistiche e documentali, anche dei primi del 900, scelti con amore e oculatezza dagli organizzatori, nonché concorsi di pittura estemporanea per dipingere i vicoli e i luoghi o i monumenti più belli del paese.
Non mancheranno degustazioni di prodotti e dei più raffinati vini dell’Irpinia, maestri cestai, artisti di ceramiche e le maestre artigiane del tombolo, ancora più conosciuto come “pizzillo”, nobile e tipica attività del luogo risalente ad un passato lontanissimo.
L’attenzione sarà rivolta anche ai bambini con momenti di attrazione, giocolieri e teatro dei burattini. (di Marco Ciano)
Redazione Irpinia
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