Monteforte/E’ giallo sul tentativo di violenza carnale

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Monteforte – Una storia raccapricciante che se si dovesse rivelare vera dovrebbe far nascere in noi la necessità di fermarci a riflettere. Intanto l’episodio di un presunto tentativo di violenza sessuale ai danni di una 15enne di Monteforte Irpino resta avvolto nel giallo. A seguire le indagini, avviate su denuncia della ragazza, sono i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino che hanno messo insieme, almeno per il momento, la versione raccontata dalla presunta vittima e gli elementi che fino ad oggi hanno rilevato. I fatti risalirebbero alle 21 di mercoledì scorso a Monteforte Irpino: il fratello della 15enne si sarebbe rivolto ai Carabinieri preoccupato per l’assenza della sorella. I militari, immediatamente, si sarebbero mobilitati e dopo diversi tentativi avrebbero cercato di rintracciarla chiamando sul suo telefono cellulare. La ragazza avrebbe risposto ma non sarebbe riuscita a spiegare dove si trovasse. Sarebbe riuscita solo a dire che era su una strada a scorrimento veloce circondata da alberi. I Carabinieri, dunque, sarebbero riusciti ad intuire il posto: il Raccordo Avellino–Salerno. Si sono portati sul posto e dopo poco avrebbero trovato la 15enne quasi all’altezza dello svincolo per Serino. Si sarebbero avvicinati e le avrebbero parlato: lei, sentitasi protetta, avrebbe raccontato di essere stata avvicinata a Monteforte Irpino da una macchina con a bordo tre extracomunitari di nazionalità marocchina. L’avrebbero, con forza, caricata in auto. L’avrebbero picchiata ed avrebbero cercato di abusare di lei. Un tentativo di violenza che non sarebbe andato in porto in quanto la 15enne sarebbe riuscita a sottrarsi alle sevizie aprendo lo sportello della vettura e lanciandosi sull’asfalto. I Carabinieri, visibilmente sconvolti dal raccapricciante racconto, avrebbero accompagnato la giovane al Pronto Soccorso del “Moscati”: sul suo corpo, lividi, escoriazioni, abrasioni. Medicata, sarebbe stata sottoposta ad una visita psichiatrica ma lo stato confusionale avrebbe impedito alla ragazza di raccontare nei dettagli la sua disavventura. Avrebbe, comunque, confermato quello che aveva dichiarato ai suoi “salvatori”. In ospedale sarebbero arrivati anche i suoi genitori, avvertiti dal Drappello di Polizia del “Moscati”: avrebbero raccontato delle difficoltà di confrontarsi con la loro figlia e dei disagi adolescenziali. Intanto, le indagini sarebbero state avviate: due sarebbero, per i Carabinieri, le piste da seguire. La 15enne forse quella sera si sarebbe dovuta incontrare con l’ex fidanzato e quindi gli inquirenti starebbero ricostruendo la vita della 15enne in un lasso di tempo che andrebbe dalle ore 18 alle ore 21 oppure la storia del sequestro e della tentata violenza potrebbe essere stata frutto di una fragilità adolescenziale. Comunque, la ricerca dei tre marocchini non si fermerebbe. Per il momento tutta la storia resta avvolta nel mistero e gli inquirenti dovranno attendere che lo stato confusionale della 15enne cessi. Agli uomini della Benemerita il compito, dunque, di capire cosa sia realmente accaduto quella sera di mercoledì 18 maggio. (Emiliana Bolino)

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