Montefalcione – “Questa classe politica non ha né il coraggio né la forza di cambiare la Costituzione”. Così il senatore dell’Udc Francesco Pionati ha concluso i lavori del convegno “Le Istituzioni della Repubblica fra tradizione e riforme” che si è tenuto questa mattina a Montefalcione in occasione della festa della Repubblica. All’incontro hanno preso parte Carmine De Angelis, docente di Sociologia giuridica presso l’Università Federico II di Napoli e Giuseppe Mastrominico, ricercatore associato in Diritto Italiano sempre presso l’ateneo partenopeo. Entrambi hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla promulgazione della Costituzione italiana e i vari tentativi di cambiare la carta fondamentale della Repubblica. “Con la commissione Bicamerale – ha aggiunto il senatore Pionati – l’accordo era a portata di mano, ma per mancanza di determinazione è fallito all’ultimo momento. All’epoca dei fatti, le responsabilità maggiori furono di D’Alema. Oggi le cose non sono migliorate. Al contrario, il sistema bipolare chiaramente non funziona. Nessuno riesce ad attuare le correzioni necessarie; correzioni, peraltro, che tutti conoscono e che sono state messe a punto proprio nei lavori della Bicamerale. In più oggi c’è un’emergenza democratica, testimoniata dal comportamento del governo nel caso Visco. Questo rende ancora più urgente mettere mano alle regole per garantire comportamenti corretti”. “E’ in crisi – ha detto ancora durante il convegno il responsabile nazionale della Comunicazione dello scudo crociato – non solo l’impalcatura costituzionale ma anche l’interpretazione del senso dello Stato. Oggi, la paralisi è determinata dalla paura di perdere consensi elettorali e, per questo, si resta vittime della demagogia imperante. In sostanza non si fa quello che si deve fare ma quello che conviene perché manca una classe politica all’altezza di quella che fece la costituzione e che guardava al bene comune e non agli interessi privati”. Secondo il senatore Pionati, non c’è alcuna possibilità che questo governo e questa maggioranza favoriscano le riforme. “Lo dimostra il fatto – ha aggiunto – che il Parlamento lavora a scartamento ridotto proprio per la paura di affondare nelle aule parlamentari”. Il senatore Pionati intravede due possibilità per venire fuori da impasse: un atto di responsabilità dell’attuale classe dirigente attraverso l’avvio di una fase politica nuova e di un governo istituzionale di larghe intese che affronti il nodo delle riforme o una soluzione traumatica: il collasso di uno dei due poli. Un fatto, questo, che potrebbe mettere tutto in movimento “e che appare orami inevitabile” .
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