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Monsignor Bazzari al cinquantenario della morte di don Gnocchi

Sant’Angelo dei Lombardi – Cinquantuno anni fa – il 28 febbraio 1956 – moriva a Milano don Carlo Gnocchi. Come nei restanti Centri Italiani della Fondazione, anche nel Polo Specialistico Riabilitativo “Don Gnocchi” di Sant’Angelo dei Lombardi verrà celebrata venerdì 23 febbraio, alle ore 15.00, una Santa Messa a chiusura delle manifestazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di don Carlo Gnocchi. La funzione sarà presieduta da Monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi. Per l’occasione saranno presenti il Responsabile dell’Area Centro Sud della Fondazione, Salvatore Provenza, insieme al direttore medico e primario dell’Unità Cardiorespiratoria del Centro, Soccorso Capomolla e al suo collega primario del reparto di Riabilitazione Ortopedica, Salvatore Brancaccio. Alla cerimonia parteciperà anche il personale della struttura altirpina, insieme agli amici esterni della Fondazione. “La celebrazione eucaristica e il momento di riflessione previsto per il cinquantunesimo anniversario della morte di don Carlo – ha spiegato il direttore Salvatore Provenza – ci aiutano ad andare avanti e capire la sua straordinaria missione umana e cristiana a sostegno dei più deboli e delle persone che soffrono. Così come si evince nelle lettere di don Gnocchi, occorre risolvere al meglio non solo i problemi fisici di chi soffre, ma bisogna anche tener conto del sostegno morale e spirituale di ogni degente”. Il Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi all’Ospedale “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi, ha avviato la propria attività operativa nella primavera 2006, sulla base di un contratto di concessione sottoscritto dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus con l’ASL Avellino 1. Il Polo si integra con le altre strutture ospedaliere, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento d’eccellenza a livello regionale ed extraregionale. Dall’avvio dell’attività, come previsto dal progetto di struttura, si punta a raggiungere progressivamente la capienza massima di 111 posti letto di degenza piena e 10 in day-hospital, con la gestione di attività per la riabilitazione neurologica, ortopedica e cardiorespiratoria.

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