Una semplice calamita per difendersi dallo spaccio e dalla circolazione di monete false.
Sarebbe questa la soluzione consigliata dalle Forze dell’Ordine per difendersi dalla diffusione di valuta metallica contraffatta, che nel periodo estivo è andata ad intensificarsi soprattutto in Campania.
Un semplice oggetto, raccomandato anche dal Comando Antifalsificazione Monetaria dei Carabinieri, per evitare di ricevere monete false (soprattutto da 2 euro) magari come resto di un gelato.
D’estate infatti ci sono molte più possibilità per i falsari: oltre che per la presenza di stranieri, meno bravi degli italiani nel riconoscere i falsi, anche per il fatto che nella ressa dei locali, quasi sempre, chi sta alla cassa non usa dispositivi atti a riconoscere banconote o monete contraffatte. A restare immuni sono solo le casse automatiche, capaci di effettuare verifiche istantanee.
A lanciare l’allarme è il Comando dei Carabinieri di Napoli che, nell’ambito dei servizi di controllo “Estate 2017”, ha infatti effettuato diverse azioni di contrasto al falso nummario che hanno portato al rinvenimento ed al sequestro di monete da 2 euro, oltre a banconote false da 10, 20 e 50 euro per un valore complessivo di oltre 4,5 milioni di euro, pronte per essere introdotte negli esercizi commerciali della costa campana fino a Palinuro.
“La nuova frontiera per i falsari sono proprio le monete – afferma il Colonnello Florimondo Forleo – poiché sono facili da commerciare e suscitano meno attenzione. Uno dei sequestri effettuati in questi giorni – sottolinea – riguarda proprio 900 monete da due euro destinate alla cassa di una gelateria di Napoli. Si può dunque immaginare quanto poco tempo un esercizio commerciale del genere impieghi per smerciarle sotto forma di resto”.
“Per distinguere le monete false – spiega Forleo – è sufficiente una piccola calamita. Se le monete si attaccano sono vere, perché i falsari non riescono a riprodurre il magnetismo che la Zecca di Stato ottiene attraverso un procedimento particolare, al fine di rendere riconoscibili le monete alle macchine automatiche”.