“Arrivano notizie secondo cui il Ministero degli Interni si appresta ad emanare un decreto di trasferimento per tutte le donne e gli uomini ospiti nel cas e sprar di Riace. Se queste notizie corrispondessero al vero, si dimostrerebbe che è in atto una persecuzione politica contro il modello Riace”, a denunciarlo è Franco Fiordellisi, segretario della Cgil Avellino.
“Il modello Riace che con il Sindaco Mimmo Lucano ha coniugato l’umanità alla tutela del suo Comune. Proprio Ieri a Petruro si è svolta una iniziativa partecipata di approfondimento sul così detto Decreto Legalità e Immigrazione, ma che nei fatti parla di vendita all’asta dei beni confiscati alle mafie e di reati penali per manifestanti che fanno cortei o blocchi stradali – spiega Fiordellisi. Dalla bella discussione sono state avanzate varie proposte: produrre un testo che evidenzi le storture del Ddl sicurezza da presentare a tutte e tutti i parlamentari della regione Campania nel cui testo si evidenziano le modifiche che si devono fare per tutelare Esseri Umani; assemblea dei sindaci irpini con sedi Sprar e associazioni di volontariato che si doterebbe di un documento da consegnare alla Prefettura per il Ministro degli Interni; manifestazione con tutti coloro che no condividono queste politiche distruttive dei valori sociali e del sesso di umanità da farsi coinvolgendo la CEI, le associazioni”.
“Ovviamente i propositi della riunione di ieri possono subire un’accelerazione per l’idea di trasferire, coattivamente, tutti i ragazzi ospitati a Riace ed in più chiedere la restituzione di qualche finanziamento vuol dire aprire la frontiera della vera Disumanità e come Cgil Avellino non lo accettiamo”.
“Se pensiamo – prosegue Fiordellisi – che al sindaco Lucano vengono contestate due cose : uno matrimonio combinato in cui una donna si sposava con un italiano; e l’affidamento della raccolta differenziata a due Cooperative sociali di Riace iscritte all’albo comunale perché la regione Calabria da anni non rispondeva alla richiesta di iscrizione di queste due Cooperative all’albo regionale. Questo secondo “reato” per quanto di nostra conoscenza dovrebbe ascriversi a reato amministrativo e quindi del Tar regionale Calabrese e non alla Procura, ma la magistratura farà il suo corso”.
“Come Cgil Avellino vogliamo esternare il nostro totale dissenso su quanto di politico si sta profilano contro il modello Riace! Per cui appoggeremo tutte le iniziative utili a far cambiare opinione al Ministro dell’Interno e atte a far capire a tutti i cittadini dell’assurdità di queste politiche xenofobe e di chiusura al seno dell’umano”.