“Un voto per la legalità e la trasparenza. Un voto per l’Albo delle imprese e degli incarichi professionali per pari diritti e pari opportunità. Un voto per il controllo della spesa pubblica e dei disciplinari di affidamenti. Un voto contro il clientelismo… ma la musica è sempre la stessa”. Un volantino domenicale che ha animato i volti dell’assopita ‘Eclano’ per puntare il dito contro un sindaco “che non ha mantenuto la parola data”. Numerosi gli argomenti ed i provvedimenti che hanno scatenato gli animi ed hanno dato vita ad una campagna di mobilitazione e di iniziative. Uno fra i tanti la locazione del Liceo Classico ‘Aeclanum’. “Perché l’amministrazione non mette a disposizione il Palazzo Municipale di Corso Umberto I?”. Ed ancora frecciate sulla dislocazione degli uffici comunali in varie zone del paese. “Il paese è stato abbondantemente frazionato dalle speculazioni urbanistiche ed edilizie degli anni post-terremoto. Il voler dividere i servizi comunali per il cittadino è una scelta insensata e priva di logica. Così può dirsi anche per la strada ‘miliardaria’ che circonda il paese. Serve solo a sconvolgere l’assetto territoriale ed ambientale e alla speculazione sui suoli. Il paese, al contrario, ha bisogno di urgente di una bretella di raccordo tra via Nazionale e il centro cittadino. Affrontare la questione viaria di Passo Eclano con scelte condivise dalla popolazione e realizzare una strada e non un ‘vicolo’ all’altezza del Consorzio agrario”. Dunque quale sarebbe la giusta ricetta per dare un futuro certo a Mirabella Eclano? In che modo combattere il crescente disagio legato a precarietà ed incertezza? Certo, a prescindere dalle accuse, una risposta concreta sembra tuttavia mancare.