Mensa: scoppia la rabbia dei lavoratori. E Mancusi accusa la vecchia amministrazione

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Marco Imbimbo – Giornata di tensione a Palazzo di Città dove, questa mattina, c’è stato un sit-in delle lavoratrici impiegate nel servizio mensa scolastica. Da maggio non percepiscono gli stipendi e, con la refezione scolastica che tarda a partire, la loro condizione economica si fa sempre più critica.

Intanto l’assessore all’Istruzione, Michela Mancusi, annuncia: «Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso della “New food” confermando la precedente graduatoria, quindi potremo affidare il servizio alla Global service». Ancora non è dato sapere, però, quando partirà il servizio mensa, con la Mancusi che sottolinea le responsabilità della vecchia amministrazione: «Per il futuro suggerisco di inserire direttamente la possibilità di proroga nel bando di gara. Se lo avesse fatto anche chi c’era prima, oggi non ci saremmo trovati in questa situazione».

Accompagnate dai sindacalisti Ugl, Costantino Vassiliadis e Antonio Davidde, le lavoratrici hanno avuto un confronto a più riprese con la Mancusi. Neanche il tempo di cominciare, infatti, che l’assessore è stata invitata dall’addetto stampa del Comune a ritornare nella riunione di Giunta in corso. Cosa che ha mandato su tutte le furie lavoratrici e sindacalisti che attendevano di avere chiarezza sulla mensa scolastica e soprattutto sull’avvio. Dopo circa un’ora, il confronto è ripreso, con la Mancusi che ha ricordato quanto accaduto nelle ultime settimane fino a ieri con il Consiglio di Stato che si è espresso sul ricorso presentato dalla “New food”.

«E’ arrivato il responso che definisce la Global service come aggiudicataria – spiega Mancusi. È stato respinto il ricorso della ricorrente. La notizia ci deve tranquillizzare tutti, la gara è ormai definitiva e non ci saranno più ricorsi. Possiamo procedere con l’aggiudicazione». La Mancusi ha ricordato anche come il Comune abbia provato a superare le difficoltà con un affidamento temporaneo di 12 giorni, ma nessuna ditta ha risposto alla gara. «Oggi, con la sentenza del Consiglio di Stato, abbiamo la soluzione definitiva, mi farò garante affinché il servizio venga espletato nel migliore dei modi», spiega l’assessore.

Il prossimo passaggio sarà un incontro con la nuova ditta, la Global Service, per la stipula del contratto, mentre l’assessore annuncia che, la precedente affidataria, è già stata informata di dover liberare le cucine utilizzate fino a maggio, in modo da consentire alla Global Service di poter installare le proprie attrezzature. Non sono state fornite, però, date sull’inizio del servizio mensa, perché prima serviranno questi passaggi, ma secondo voci di corridoio, non si partirà prima di metà novembre.

L’incertezza sull’avvio della mensa e quindi su quando materialmente le lavoratrici potranno ritornare alle loro mansioni, ha creato molto malumore tra le dipendenti e i sindacalisti.

«Dobbiamo mettere tutto per iscritto – tuona Antonio Davidde – perché finora di annunci ne abbiamo sentiti tanti. Le lavoratrici devono sapere quando parte il servizio mensa perché stanno attraversando serie difficoltà economiche. Vogliamo una data precisa, anche perchè la vecchia ditta deve ancora smontare le sue cucine, quindi si rischia di perdere altro tempo».

Dal canto suo, l’assessore Mancusi ha ribadito che «questa amministrazione ha fatto tutto il possibile per venire incontro all’utenza, non posso però fornire una data al momento. Per ora procediamo con l’aggiudicazione, poi ci saranno dei tempi tecnici che non dipendono da noi. Dovrà essere la nuova ditta a fornirci una data, perché deve organizzare le cucine, i refettori e ottenere le certificazioni».

I ritardi accumulati finora si sarebbero potuti evitare, secondo la Mancusi, se «la precedente amministrazione avesse previsto una proroga alla ditta uscente. Oggi non avremmo avuto questi problemi. Purtroppo, ora, l’unica cosa che possiamo fare è quella di sollecitare la nuova ditta affinché il servizio parta subito».

L’Ugl, nel frattempo, annuncia che lunedì sarà di nuovo in Comune insieme alle lavoratrici perché «vogliamo documenti scritti – spiega Vassiliadis. Lo scorso 20 luglio abbiamo protocollato una richiesta al sindaco, ma non c’è stata mai risposta. Finora ci sono stati solo incontri informali, adesso abbiamo bisogno di cose concrete».