Mensa, Davidde (Ugl): “Senza passaggio di cantiere non si parte. Decisiva la prossima settimana”

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Antonella Marano – “Entro la prossima settimana va assolutamente concretizzato il passaggio di cantiere tra la ditta G.L.M. Ristorazione S.r.l. di Castellammare di Stabia e la Global Service.

Non si può perdere altro tempo e non si può giocare sulla pelle delle 47 lavoratrici che, di fatto, da giugno ad oggi, non hanno percepito un centesimo. Si tratta di famiglie monoreddito che vanno avanti senza alcuna certezza.

Buone possibilità ci sono, al momento, solo per l’asilo nido. Almeno in questo caso è stata trovata una quadra: i 30 bambini, molto probabilmente già dalla prossima settimana, potranno usufruire del servizio. Ma anche questo è possibile solo se  – ripete il sindacalista – avverrà il passaggio effettivo tra le due aziende. Se la nuova ditta incaricata non prenderà pieno possesso dell’appalto non si parte”.

Queste le parole di Antonio Davidde, segretario provinciale dell’Ugl Terziario, al termine del tavolo convocato in Prefettura sul caso mensa. Davidde è ancora più amareggiato.

Oggi, presso la sede del sindacato situato in via Bellabona si riunirà nuovamente con le lavoratrici per confrontarsi su una situazione che, con il passare del tempo, diventa sempre più ingarbugliata.

“L’assessore Mancusi continua, con leggero ottimismo, a dire che presto il problema sarà risolto. La realtà, invece, è molto più amara di quanto vogliano farci credere. La G.L.M., in queste ore, sta smontando e portando via le cucine e tutte le attrezzature quali pentolame, mestolame, banchetti, sedie dai vari Istituti.

Per quanto riguarda la Glm, secondo quanto raccontato da Davidde “l’assessore ha precisato che la ditta è stata autorizzata a ritirare le proprie attrezzature. Ma ciò non basta – ha aggiunto – serve un inventario. E’ tutto questo è responsabilità dell’amministrazione comunale”.

Le lavoratrici, una decina quelle presenti oggi dinanzi alla Prefettura, iniziano a mostrare segni di profonda stanchezza ma non di rassegnazione. “Non si può più vivere così – raccontano – ci sentiamo presi in giro. Quel lavoro è per noi indispensabile.

Siamo fermi da giugno e questo continuo temporeggiare ci fa solo male. Non potremmo mai recuperare il tempo perduto, essendo il servizio sospeso ed essendo la natura dei nostri contratti ciclica. Sembra una situazione davvero assurda e più passa il tempo e più sembra di vivere in un incubo”.