Marco Imbimbo – Anche il mese di ottobre è trascorso con un nulla di fatto. L’inizio del servizio mensa, prima annunciato e poi rinviato, continua a non avere una data certa. L’amministrazione comunale attende che il Consiglio di Stato si pronunci sul ricorso presentato dalla “New food” contro l’esclusione dal bando. La ditta, infatti, si sentirebbe danneggiata dalla decisione del Comune di estrometterla dal bando di gara e, per questo, si è rivolta al Consiglio di Stato per far valere le proprie ragioni.
Nel frattempo, l’amministrazione comunale aveva deciso di affidare temporaneamente il servizio mensa per un lasso di tempo definito utile ad ottenere il responso dal Consiglio di Stato e procedere con l’affidamento definitivo del servizio. La settimana scorsa, infatti è partito il bando sul Mepa, essendo sotto la soglia dei 40 mila euro. Un affidamento che avrebbe avuto la durata di qualche settimana. Alla richiesta del Comune, però, non ha risposto nessuna ditta e il bando è andato deserto. Forse nessuno è stato attratto da un servizio di poche settimane che avrebbe comportato più problemi che guadagni, tra montaggio e smontaggio delle cucine, oltre alla contrattualizzazione del personale per un brevissimo lasso di tempo.
Tutto resta fermo, dunque, con l’assessore all’Istruzione, Michela Mancusi, che concede solo un “adesso valuteremo con gli uffici come procedere”. A questo punto la sensazione è che non resti altro che attendere il responso del Consiglio di Stato. Se la “New food” dovesse veder prevalere le proprie ragioni, allora la commissione di gara dovrà stilare nuovamente la graduatoria di affidamento del servizio.
Intanto monta la rabbia dei tanti genitori che aspettano con ansia l’inizio del servizio mensa, soprattutto per quelle famiglie che difficilmente riescono a far conciliare i loro orari lavorativi con l’uscita dei propri figli dalle scuole. Ma ad attendere ci sono anche i 47 lavoratori impiegati nelle mense e che non vedono l’ora di ritornare al lavoro.
“C’è forte preoccupazione per la situazione attuale – spiega Costantino Vassiliadis, Ugl. E’ una questione, che per la verità, avevamo sollevato a luglio. Mentre altri erano al mare, noi venivamo al Comune per sollecitare l’amministrazione a mettere mano alla cosa. Purtroppo non siamo stati ascoltati. Oggi ci ritroviamo con 47 lavoratrici che non percepiscono lo stipendio da maggio. Tanti bambini e famiglie che facevano affidamento su questo servizio non ne possono usufruire. Oggi ci troviamo in mezzo all’amministrazione che non può affidare e il Consiglio di Stato che si deve esprimere, speriamo il prima possibile altrimenti questa situazione andrà avanti ancora per molto. Di certo i lavoratori sono arrabbiatissimi perchè, molti di loro vivono con questo stipendio e da maggio non hanno alcun sussidio”.