Melannurca Campana dalle mille proprietà: cosa c’è da sapere sulla “regina delle mele”

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mela annurca
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La varietà “Annurca” è una mela presente sul territorio campano fin da tempi molto remoti e rappresenta anche per l’Irpinia uno dei suoi prodotti tipici di maggiore valore. E’ comunemente conosciuta come “la regina delle mele” e dal 2006 è stata insignita, a livello europeo, del riconoscimento di IGP con la denominazione di “Melannurca Campana”.

La zona di produzione definita nel Disciplinare comprende 137 comuni appartenenti alle cinque province campane. L’Annurca è diffusamente apprezzata e facilmente riconosciuta per la sua polpa croccante e compatta, delicatamente acidula e molto profumata. Una vera e propria rivincita per questo frutto tanto prezioso per tutto il territorio campano che, messo a confronto con altre qualità di mela, si presenta più piccolo, poco lucido e senza dubbio meno “attraente” alla vista.

Ma basta aprirla e assaggiarla per cambiare rapidamente giudizio. Il carattere di questa mela rinomata risiede infatti nelle sue evidenti qualità organolettiche, nella sua fragranza e nel suo sapore. La buccia si presenta di colore rosso vivo con evidenti striature, mentre la polpa è chiara, con una consistenza croccante ma anche succosa e densa di aromi. La sua bontà e le sue caratteristiche intrinseche restano inalterate a lungo dopo la raccolta, per cui è facile trovare questo frutto per un lungo periodo di tempo.

Una peculiarità è data dalla sua maturazione. Essa non avviene infatti sulla pianta. I pomi vengono raccolti ancora acerbi in quanto il peduncolo, essendo particolarmente corto e poco resistente, non ne riesce a garantire la completa maturazione sugli alberi. La raccolta avviene a inizio ottobre e i frutti vengono trasportati in specifici “melai” (un tempo realizzati con strati di canapa, oggi sostituiti da altri materiali), nei quali si svolge la completa fase di maturazione. Per ottenere una maturazione ottimale è in genere necessario attendere la metà del mese di dicembre.

La storia che lega la Mela Annurca al territorio della Campania Felix è molto antica.

Ci sono dipinti a Ercolano, di almeno due millenni fa, che ne testimoniano la presenza. Come pure nel “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio, che ne rintraccia le origini nella rigogliosa campagna puteolana, considerata all’epoca sede degli Inferi. E proprio per tale provenienza la denomina “Mala Orcula”, in quanto prodotta nei pressi dell’Orco (nell’oltretomba, negli inferi).

Ma la Mela Annurca Campana è anche fonte di grandi virtù salutari, di frequente esposte da studi scientifici e alimentari.

Uno dei tanti ad esempio, condotto dal Dipartimento di Farmacia dell’Università “Federico II” di Napoli, ne presentava dati importanti relativi al suo essere rimedio naturale contro il colesterolo LDL e la calvizie. Ciò a partire dallo studio dei particolari polifenoli estratti da questa specifica qualità di mela, dai quali è stato possibile ottenere due promettenti prodotti nutraceutici.

L’Annurca si presenta inoltre altamente nutritiva per l’elevato contenuto in vitamine (B1, B2, PP e C) e minerali (ferro, fosforo, manganese, potassio). E’ inoltre ricca di fibre, utile quindi per agevolare le regolari funzioni intestinali. Anche per l’eccezionale rapporto acidi/zuccheri, si presenta particolarmente adatta nella dieta di bambini, anziani e di persone diabetiche.

La Mela Annurca è adoperata in cucina nella preparazione di dolci (crostate, sfogliatelle, di tradizionali mele cotte al forno) ma anche di ottimi liquori artigianali. Nonostante nel corso dei secoli siano cambiate abitudini e culture, l’Annurca continua a riconfermare la sua popolarità e tutto il suo sapore.

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