Riprende la battaglia del Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Avellino in difesa degli strumenti di democrazia diretta da inserire nello statuto comunale, iniziata a gennaio. “Dopo mesi di attesa vana e di ripetuti solleciti – dichiarano gli attivisti – oggi il nostro portavoce alla Camera dei Deputati, Carlo Sibilia, ha diffidato il Comune ad adempiere”. “Questo atto formale si è reso necessario a causa del persistente silenzio dell’amministrazione comunale nei confronti della nostra richiesta e dello scadere dei termini previsti dal D. lgs. 267/2000 sull’ordinamento degli Enti locali. Il 31 gennaio 2014 – ricordano gli attivisti – fu inviata al Comune la prima istanza di inserimento dei referendum consultivi, propositivi e abrogativi nello statuto con l’adozione dei relativi regolamenti attuativi. Il 27 giugno 2014 ci fu un’audizione presso la Commissione Statuto a cui prendemmo parte. Da quel momento, però, non si sono più avute notizie sul proseguimento delle attività, anzi ci sono state le dimissioni da parte del Presidente Giordano e di alcuni componenti”. “Di qui la diffida nella speranza che la Commissione Statuto da questo momento in poi inizi a lavorare nell’interesse della collettività, inserendo nello statuto i referendum in virtù dei quali gli avellinesi potranno avanzare idee e decidere su specifiche questioni riguardanti il territorio. Noi non ci fermeremo, abbiamo scelto di non essere semplici spettatori ma attori nella nostra comunità” – concludono gli attivisti. “Il Movimento 5 Stelle – dichiara il deputato Sibilia – è nato per questo: per restituire le Istituzioni nelle mani dei cittadini senza più deleghe in bianco ad un classe politica interessata solo ai propri affari. I referendum sono strumenti di democrazia diretta e partecipata di cui la città di Avellino deve dotarsi per il bene della comunità”.