ROMA – I giudici del Tribunale del Riesame di Roma hanno confermato la misura cautelare in carcere nei confronti di Maurizio De Simone, l’irpino indagato dalla Procura Europea per aver concorso quale partecipe ad un’associazione a delinquere che puntava ai finanziamenti del Pnrr. I giudici del Tribunale della Libertà di Roma hanno parzialmente annullato la misura, per alcuni dei capi di imputazione contestati allo stesso De Simone. Ma non lascerà il carcere.
L’INCHIESTA
Le accuse contenute nella misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Roma Mara Mattioli fanno riferimento ai fondi Simest della 394/81 rifinanziati dal Pnrr. Tutto usando presunti bilanci falsi per attestare che la società aveva requisiti per accedere ai finanziamenti. Cosi’ Maurizio De Simone in concorso con C.F, amministratore della Des Group avrebbe ottenuto nell’agosto del 2022 il finanziamento di circa 300mila euro ed una anticipazione del 50%. La somma di 122 mila euro era stata successivamente trasferita ad un altra società. Direttamente collegato a questa ipotesi di reato c’è anche quella di false comunicazioni sociali, perché avrebbe attestato in maniera non veritiera che la società per cui aveva fatto riferimento per ilfinanziamento nei bilanci relativi al 2019 e al 2020 avrebbe ottenuto ricavi per somme che in realtà facevano riferimento a fatture per operazioni inesistenti. Anche nell’ottobre 2022 ci sarebbero state altri due tentativi di ottenere le erogazioni, però non andati a buon fine (per cui l’imputazione è di tentata truffa per il conseguimento di contributi pubblici). Anche negli atti dell’inchiesta della Procura Europea finiti nella misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma qualche settimana fa era infatti emerso come lo stesso De Simone sia indagato anche dalla Procura di Avellino, per il reato di cui all’art. 416 c.p. (associazione a delinquere ) finalizzato alla commissione di truffe aggravate per il conseguimento di contributi a carico dello Stato relative al “bonus facciate” per reati commessi tra il 2021 ed il 2022. L’attività di indagine, coordinata dal pm Vincenzo Russo, era culminata il 6 dicembre 2022, nell’esecuzione da parte dei militari del Gruppo Avellino delle Fiamme Gialle di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino, nei confronti di due società ed undici soggetti per i reati di associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, a seguito della creazione di circa 15 milioni di euro di falsi crediti d’imposta, relativi alle spese sostenute per interventi edilizi assistiti dal regime agevolativo dei cc.dd. “Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazioni”, in realtà mai avvenuti. Fatti per cui lo stesso De Simone si sarebbe dichiarato estraneo.