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Mastella bacchetta De Mita e attacca Gargani ‘il don Chisciotte’

Avellino – “Quando noi combattevamo contro il Comunismo vero, Berlusconi faceva denari. Dobbiamo ripartire per fare uscire dalle secche il Paese”. Il leader nazionale dell’Udeur Clemente Mastella affonda la sua lama affilata contro gli avversari ma anche contro gli alleati. Nel mirino l’on. De Mita che attacca il partito da lui definito delle “parentele”. Critiche “gratuite”, alle quali risponde: “Se guardiamo bene anche lui ha qualcuno della famiglia nelle liste. Basti vedere quella a Roma. Mi pare ingiusto e fuori luogo il suo atteggiamento. Se vale per noi, vale anche per lui, per la Carloni… E poi lui ha l’istigazione permanente. Questo è un problema suo non mio”. Un messaggio che poi si stempera a mano a mano specie quando si tratta di affrontare le vere problematiche del Paese in nome delle quali la coalizione deve essere “compatta e leale”. “Noi siamo all’interno della coalizione con la quale dobbiamo cominciare a pensare al giorno dopo. Anche se siamo in disaccordo. Noi dobbiamo essere molto leali. Dovremo sviluppare gli elementi programmatici sui quali c’è sintonia. Sul resto no. Se qualcuno pensa all’interno dell’alleanza che c’è chi incendia le bandiere io non ci sto. Ci stia l’on. De Mita. Noi immaginiamo un percorso diverso”. Mastella non risparmia nessuno. Nemmeno Gargani, che “come Don Chisciotte annuncia… e poi cade da cavallo”. Il segretario nazionale tra affondi e considerazioni non manca di sottolineare il suo grande obiettivo: costruire il grande partito di centro, vero, sobrio di un elettorato moderato”. Quell’elettorato moderato che sarà più ampio “nella nostra coalizione, una volta depurata anche quell’area di centro dal populismo di Berlusconi. Se il suo governo cadrà. Gli altri non lo vogliono fare. Hanno abdicato. Peggio per loro. Mi intriga creare questa condizione politica”. E ancora: questione omogeneità: “Non c’è omogeneità né nel centrodestra e né nel centrosinistra”. Lavoriamo per crearla, sembra dire. Agli inviti di nuovo le bacchettate rivolte, questa volta a Fini e Casini, “i corvi dell’odissea, che annunciano, annunciano e poi…Bisogna guardare avanti perchè i cicli terminano”. Alla sua squadra dei candidati irpini: “Siete guardati con diffidenza perché potete essere i successori di chi ha abdicato all’esperienza di centro”. L’Udeur “un partito in crescita specie ad Avellino”. Un partito che questa sera nella sala dell’Hotel De La Ville ha presentato uno per uno i veri protagonisti delle politiche. Al tavolo ci sono tutti. A cominciare dal numero due alla Camera Pasquale Giuditta che mette in evidenza come sia necessario vincere e mettere da parte le polemiche per costruire l’obiettivo comune: un partito moderato che pensi al lavoro, alle problematiche del Mezzogiorno. Che pensi e rifletta sul futuro delle donne. Donne secondo Rossella Grasso, candidata al Senato l’humus della politica e della società. E ancora Franco Lo Conte, Valentino Bellino, Vito Bossone, Nino Musto, Nicola Moretti, Gianfranco Iacobelli che ancora una volta ritorna sul filone “colpi bassi”. “Noi non li accettiamo, andiamo avanti. Attrezzandoci con i porta a porta, facendo telefonate”. La posta in gioco è alta. Lo sanno tutti, candidati compresi. Dunque: si giochi nel nome dell’unità. (di Teresa Lombardo)

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