Mastella attacca De Luca: “Salernocentrismo nuovo nemico delle aree interne”

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Marco Grasso – “Si sta avviando un confronto che rischia di allargare ulteriormente le distanze tra il Nord e il Sud. Non credo sia questa la strada, soprattutto se si opera in maniera surrettizia per entrare in qualche modo nel testo costituzionale ed accomunare le Regioni ordinarie a quelle a statuto speciale”.

Clemente Mastella guarda con sospetto al regionalismo differenziato, al centro di un confronto al Cfs promosso dalla Cisl Irpinia-Sannio. Presenti anche il vicepresidente di Confindustria Andrea Giorgio, la segretaria generale della Cisl Campania Doriana Buonavita e il docente di Diritto del Lavoro dell’Università del Sannio Gaetano Natullo.

“La cosa che mi infastidisce – incalza il sindaco di Benevento – è vedere la Regione Campania, ed il governatore De Luca, rivendicare l’autonomia, andando a discuterne da solo, senza un preventivo confronto con le forze sociali, i comuni e le province. Un autoritarismo che non posso accettare”.

“Le aspettative dei cittadini non sono espropriabili dal governatore – aggiunge – non è accettabile che quello che si contesta a livello nazionale va poi bene in ambito regionale”. Mastella punta ancora il dito contro De Luca. “Al napolicentrismo si è aggiunto il salernocentrismo. Mi sembra sia innegabile che le aree interne siano sempre più isolate ed abbandonate”.

Un grido di dolore rilanciato anche dal segretario della Cisl Mario Melchionna. “La vera emergenza è il lavoro, anche se si continua a far finta di niente. Il blocco della Lioni-Grottaminarda è l’ennesimo colpo al mondo del lavoro. Siamo stanchi di assistere inermi ai soliti giochi della politica”.

Anche Melchionna guarda con scetticismo al nuovo regionalismo che sembra prendere spazio. “De Luca fa bene ad essere presente al tavolo ministeriale e a non lasciare tutto in mano alle Regioni del Nord. Ma – precisa – ci farebbe anche piacere sapere cosa va a proporre, quali sono le sue priorità. Un preventivo confronto con il territorio, le istituzioni e le forze sociali sarebbe auspicabile”.