Avellino – Un silenzio lungo 10 mesi. Oggi il ritorno. Franco Maselli è rientrato a pieno titolo nella direzione provinciale del Partito Democratico. Dopo le dimissioni, contestuali alla nomina di presidente dell’Alto Calore Servizi, e la richiesta, peraltro disattesa, di far riempire il proprio posto da un giovane, Maselli è tornato sui suoi passi ed ha consegnato una lettera al segretario Franco Vittoria in cui pone ufficialmente fine al congedo autonomamente deciso circa un anno fa.
“Mi ero dimesso perché sono un fermo sostenitore della ripartizione dei ruoli – ha spiegato – e perché era mia intenzione dar spazio a chi volesse partecipare”.
Dopo tali vicissitudini il presidente dell’Acs si è visto imputare, all’indomani del voto, il crollo registrato nel suo collegio.
Un’accusa che ha sollevato probabilmente lo sdegno di Maselli e lo ha spinto a rompere il silenzio e far tuonare in direzione le proprie motivazioni.
“Mi sono trovato in una condizione di ostracismo. Mi hanno tagliato fuori per non aver sostenuto apertamente nel mio paese una coalizione fatta da An, Fi, Pd, Udc e sono stato ostacolato da un gruppo di giovani che per la prima volta sono entrati in politica. Poi il sindaco e gran parte dell’amministrazione sono passati con De Mita determinando le dimissioni del locale segretario del Pd. A questo punto sono intervenuto e per una campagna elettorale organizzata in due giorni i risultati non sono certo stati così scarsi”.
La sua voce ha fatto poi eco a quella di Franco Vittoria nella prospettiva ‘ex’: “E’ vero che siamo la sintesi di cose diverse ma queste servono a creare una identità del partito più ampia. Inclusiva e non esclusiva. A noi sta il compito di tenere la realtà, acquisirla per rifiutarla e cambiarla in meglio: è questa la sfida. Io certo non dimentico di essere stato democristiano ma questo fa parte del mio album di foto. Quello che sono oggi non prescinde da ciò che sono stato ieri ma oggi guardo al futuro con l’obiettivo di far comprendere come noi democratici guardiamo il mondo”.
Sulla stessa linea d’onda di Vittoria anche per quanto riguarda le accuse mosse a Palazzo Santa Lucia: “Da quando sono andati via D’Amelio e De Luca la Regione ha dimenticato questa provincia. E questo è successo a causa di un accordo politico trasversale. Perché non si muove foglia che Bassolino e De Mita non voglia”.
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