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Marciani: “Più donne al lavoro anche Irpinia, ora è possibile”

Marco Grasso – Solo il 13 per cento delle imprese meridionali, e l’Irpinia non fa certo eccezione, utilizza gli incentivi già previsti per l’inserimento delle donne al lavoro. “E’ un dato che dobbiamo cambiare, e ora ci sono le misure per invertire la rotta”, precisa l’assessore regionale alle Politiche Sociali Chiara Marciani, stamane al Circolo della Stampa per presentare il progetto “Sistema Irpinia: lavoro e conciliazione”, che vede il consorzio Percorsi soggetto capofila, in partenariato con l’ambito territoriale A04, l’Asi di Avellino, la Cisl Irpinia Sannio e il consorzio Ro.Ma.

L’obiettivo del progetto, illustrato da Adelina Galdo, psicologa e psicoterapeuta e da Valentino Santucci, presidente
Consorzio Cooperative Sociali ”Percorsi”, è favorire l’inserimento delle done nel mondo del lavoro, agendo sulle leve della comunicazione, dell’occupazione e della conciliazione. Sono sedici i comuni coinvolti.

“Questo progetto rientra all’interno degli accordi territoriali di genere. Attraverso questo finanziamento si possono agevolare le donne gestire al meglio i tempi del lavoro e della famiglia, attraverso anche una serie di voucher per ludoteche e campi estivi. Così come è fondamentale l’altro pezzo del finanaziamento – precisa l’assessore regionale – destinato alle attività di un Concilia point, una struttura che può orientare al meglio le donne”.

“La Regione inoltre, attraverso un piano strategico per le pari opportunità di 27 milioni di euro, emanerà a breve degli avvisi per l’imprenditorialità e i voucher formativi. I Concilia point – aggiunge – diventeranno una sorta di rete per comunicare e veicolare al meglio le iniziative a favore delle donne”.

Una sfida che vede il sindacato impegnato in prima linea. “In Irpinia c’è ancora poca attenzione su certe tematiche. Come Cisl – precisa il segretario Irpinia Sannio Mario Melchionna – è ormai da tempo che poniamo la questione in sede di contrattatazione con le aziende. Non è più accettabile che le donne continuino ad essere discriminate.

“In Italia, e al Sud in particolare, migliaia di donne sono di fatto costrette a lasciare il lavoro all’indomani della nascita di un figlio perchè inconciliabile con i tempi del lavoro. Credo – conclude il segretario della Cisl – sia qualcosa di vergognoso e spero che, anche grazie a questi progetti, si possa davvero iniziare a incidere concretamente su certe questioni”.

 

 

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