Anche in Irpinia, il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro rischia di esercitare negativi effetti sull’economia di tutto il settore edile.
Tutte le questioni spinose affrontate unitariamente da Fillea, Filca e Feneal trovano ampia corrispondenza in provincia di Avellino.
La Fillea Cgil di Avellino esprime la propria preoccupazione per il mancato accordo, che rischia di incidere pesantemente nel settore delle costruzioni a danno dei lavoratori.
“In Irpinia – spiega il segretario provinciale della Fillea di Avellino,Antonio Famiglietti – la destrutturazione è ancora più sentita. La maggior parte delle imprese non supera i tre addetti, aumenta la presenza di giovani lavoratori sempre più impiegati a part time e l’addensamento al primo livello contrattuale è in forte crescita. Pertanto, in linea con le disposizioni nazionali, la Fillea di Avellino sollecita al più presto la chiusura delle trattative e la definizione per il rinnovo del contratto, soprattutto per venire incontro alle esigenze dei lavoratori più deboli e a più basso salario, che sentono il peso dell’inflazione e della diminuzione del potere d’acquisto del proprio salario”.
La Fillea di Avellino ritiene che la strategia messa in atto dagli imprenditori del settore, di ridurre l’orario di lavoro trasformando rapporti di lavori a tempo pieno in altre forme di contratto rischia di vanificare la lotta per l’emersione del lavoronero ed irregolare: “E’ un pericolo reale particolarmente avvertito nel Mezzogiorno ed in Irpinia – aggiunge Famiglietti – in quanto i lavoratori si vedono costretti ad accettare trattamenti retributivi penalizzanti e potrebbero essere attratti da forme di retribuzione illegali per salvaguardare il potere di acquisto dei salari e consentire di vivere alle proprie famiglie. Non possiamo accettare – continua Famiglietti – che mentre ci si batte, anche con la collaborazione degli imprenditori, contro il lavoro nero ed irregolare, questi dall’altra parte mettono in atto atteggiamenti contrari volti a risparmiare sul costo del lavoro. La presenza così massiccia di lavoratori al primo livello retributivo mette in luce una contraddizione reale. O i nostri manovali sono così bravi che si può fare a meno di altre e più alte figure professionali e quindi andrebbero inquadrati per il lavoro che realmente svolgono, o evidentemente gli imprenditori aggirano l’ostacolo inquadrando figure professionali qualificate ai livelli più bassi. Questo fenomeno – secondo il segretario provinciale della Fillea – è sempre più evidente nel settore delle costruzioni irpine e questo costituisce un ulteriore preoccupazione per il sindacato, consapevole che in tal modo si contribuisce a destrutturare il settore e ad impoverirlo”.
La Fillea di Avellino auspica che il pomeriggio di mercoledì 12 e l’intera giornata di giovedì 13 marzo prossimi, date in cui è fissato l’incontro, l’associazione dei costruttori giunga all’accordo secondo quanto chiesto da Fillea, Filca e Feneal.
Redazione Irpinia
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