Avellino – Ci saranno anche tutte le autorità civili, militari e religiose cittadine domani sera, martedì 20 aprile, al Teatro Gesualdo (inizio ore 20.30) per assistere alla rappresentazione di “Tutto può succedere”. In scena, sedici malati di tumore che hanno aderito al progetto di teatroterapia avviato nel settembre scorso presso l’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati”.
In questi ultimi sette mesi, i pazienti-attori hanno svolto un lavoro sperimentale prendendosi cura di se stessi, seguendo tre percorsi – teatrale, psicologico e corporeo – volti a restituire spontaneità e a sviluppare il potenziale creativo, a ritrovare un ruolo attivo attraverso il quale riconquistare armonia ed equilibrio, a riscoprire l’importanza di un gesto, di un movimento, di un abbraccio; a recuperare una fisicità messa a dura prova dalla malattia.
“Questo percorso terapeutico è stato una sorta di viaggio, carico di ironia e di risate – sottolinea il dott. Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Azienda “Moscati” -, un viaggio speciale anche per gli accompagnatori. Numerosi i professionisti che hanno collaborato al progetto: il responsabile della Tecta Clan H, Lucio Mazza, l’esperto di teatroterapia, Salvatore Mazza, la psicologa psicoterapeuta esperta in psico-oncologia, Sara Serrao, la psicologa che ha curato il lavoro corporeo, Federica Tarantino, la segretaria, Lucia Marra, Annalisa Stanco e Paola De Gregorio del Servizio Civile in Oncologia. A tutti loro va il mio ringraziamento, oltre che per il lavoro svolto, anche per aver colto la profonda valenza umana e sociale dell’iniziativa”.
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