“Maffucci” per il Covid-19, la Regione frena Festa: “Sono pazienti fragili, impossibile inventarsi l’assistenza in ogni angolo di strada”

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Alfredo Picariello – Visita a sorpresa, ma non troppo, dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza coronavirus alla città ospedaliera di Avellino. Questa mattina, poco prima delle 10, il consigliere delegato alla Sanità del Governatore De Luca, Enrico Coscioni, Antonio Postiglione – direttore generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale – e Roberta Santaniello – responsabile dell’Ufficio “Interfaccia con il Dipartimento delle politiche territoriali nelle materie dei Lavori Pubblici e Protezione civile” della Regione Campania – accompagnati dal manager Renato Pizzuti, hanno fatto visita ai reparti della struttura, cercando di fare il punto della situazione, principalmente, sulla palazzina Alpi che, come si sa, sarà interamente dedicata ai malati di Covid-19.

In merito, sono state ricordate a Coscioni le polemiche nei confronti della Regione del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, il quale per l’emergenza vorrebbe “riaprire” l’ospedale Maffucci. “La programmazione spetta alla Regione – risponde il consigliere delegato alla Sanità di De Luca – e mi sembra che ad Avellino siamo messi bene. Al Moscati non ci sono criticità in questo momento, quindi mi sembrerebbe inopportuno pensare a cose diverse. Già è difficile far partire una palazzina attaccata ad un ospedale così importante. Il paziente Covid innanzitutto è un paziente, un paziente fragile che ha bisogno di una serie di capacità cliniche ed assistenziali. Potrebbe servire il broncologo, il nefrologo, l’infettivologo, il cardiologo o potrebbe manifestarsi l’esigenza di sottoporre il paziente ad una Tac. Non ti puoi inventare in ogni angolo di strada un’assitenza di questo tipo”.