Quarant’anni fa moriva Pier Paolo Pasolini.
L U S T R ITEATRO, un anno di eventi organizzato da Hypokritès Teatro Studio, in collaborazione con il Comune di Solofra, vuole ricordarlo con un’opera centrale del suo lavoro, “Medea” del 1969, cardine espressivo di sintesi per comprendere il percorso del regista e scrittore friulano.
Il film, previsto nella sezione Audiovisivi, sarà proiettato venerdì 4 dicembre, alle 19, nella sala Conferenze del complesso monumentale Santa Chiara di Solofra (Avellino). Ne discute con il pubblico Pasquale De Cristofaro (attore e regista teatrale).
Introduce la proiezione, con una riflessione complessiva sul lavoro di Pier Paolo Pasolini, Alfonso Amendola (Università di Salerno).
Legge “Alla mia nazione” Enzo Marangelo (Direttore artistico di Lustri).
Sabato 5 dicembre sarà la volta della sezione Teatro. Alle 21, all’Auditorium Centro Asi, andrà in scena: “Come albero scosso da interna bufera” dei Fratelli Mancuso. “Cantare è sempre necessario. Non conosciamo un modo diverso per testimoniare la nostra convivenza con il mondo. Come ai più sofisticati sismografi affidiamo alla voce, alla parola poetica, al canto il più intimo e profondo esercizio di decifrazione affinché possa essere del nostro tempo fedele messaggero. Cantare è provare a dare nome a ciò che nome ancora non ha. Cantare significa scavare, senza sosta, alla ricerca di una lingua universale, cercando in quel suo riverbero sonoro l’alfabeto di una nuova fratellanza. Mai al riparo e in nessun luogo, cerchiamo con il canto di placare la bufera che talvolta scuote ogni singola foglia, ogni esile radice della nostra anima”.
Dopo il riconoscimento al Festival del Cinema di Venezia in cui è stato assegnato loro il Premio Sound Track Stars per la composizione della colonna sonora nel film “Via Castellana Bandiera”, della regista Emma Dante, i Fratelli Mancuso propongono un concerto che è l’occasione per conoscere approdi ancora inediti della loro ricerca musicale. Una ricerca poetica, un diario intimo volto a nuove sperimentazioni. Un linguaggio che affida al canto e alla memoria la bussola per navigare nel mare aperto della contemporaneità. Canti di tradizione, musiche che sulla scena teatrale irrompono e si confrontano con le esperienze internazionali più innovative. Il titolo del concerto prende spunto da un verso del poeta Eugenio De Signoribus.