A Paolo Dondarini i supporter biancoverdi hanno legato brutti ricordi. Il 39enne fischietto di Finale Emilia di certo non ha lasciato il segno nei cuori di coloro che amano il lupo, per i suoi trascorsi ‘contro’ gli irpini. Nella stagione 2003-2004, anno in cui sulla panchina dei lupi sedeva il boemo Zeman le decisioni del modenese pesarono non poco su alcuni incontri. Con l’Atalanta tra le mura amiche e nel derby con il Napoli al San Paolo, quando sullo zero a zero annullò una rete regolare a Sorrentino. Quello che successe con gli orobici ha dell’assurdo. Al 4′ Tisci trasforma un rigore concesso dall’arbitro Dondarini per un fallo di Zenoni su Kutuzov. Appena 3′ più tardi Budan riportò il risultato in parità. All’ 80’ il rigore che poteva consegnare i tre punti all’Avellino. Taibi non blocca un tiro dalla distanza di Sardo, Stroppa si avventa sulla palla, ma al momento del tiro viene messo giù. L’arbitro concede il rigore, ma al momento della battuta da parte di Capparella, ferma per sei minuti l’incontro. Dagli undici metri infatti è scomparso il dischetto di gesso che indica la battuta. A rendersi protagonista della scomparsa del ‘cerchio bianco’. Carmine Gautieri: “L’avevo già fatto altre volte. Ho pensato che avrei fatto perdere tempo e innervosire il tiratore”. Queste le dichiarazioni dell’ex centrocampista di Roma e Piacenza in seguito a quell’episodio. Gli addetti al campo lo rintracciano. Alla battuta va sempre l’attaccante romano che supera Taibi, ma il penalty è da ripetere. Al secondo tentativo la palla colpisce la traversa. In seguito all’episodio e a quelle dichiarazioni, il numero dieci venne deferito. Questo uno stralcio del comunicato: “Carmine Gautieri, tesserato della società Atalanta, è stato deferito dal Procuratore Federale alla Commissione Disciplinare presso la Lega Nazionale Professionisti per “le dichiarazioni rese dopo la gara Avellino-Atalanta del 6 gennaio 2004 riguardanti il comportamento tenuto dallo stesso al momento della concessione del calcio di rigore – 31′ del secondo tempo -, cancellando il gesso posto sul dischetto del rigore e scavando una buca sottostante”. Nel 2006 all’interno dell’inchiesta su Calciopoli spuntò anche il suo nome. Fascicolo relativo alla serie A 2004-2005. L’emiliano viene condannato dalla Corte d’Appello federale FIGC ed invece prosciolto a titolo definitivo nel successivo giudizio di fronte alla Corte Federale. Nel giugno 2007 la Procura della Repubblica di Napoli sotto il profilo penale, ne ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di frode sportiva. Al termine della sentenza Dondarini viene prosciolto. L’ultimo incontro dei lupi diretto dal fischietto di Finale, risale alla stagione 2005-2006. Torino-Avellino: 1 a 0 rete di Melara al 70’. Anche il primo appuntamento con i lupi nella stagione 2003-2004, vide i biancoverdi contrapposti ai granata. Al ‘Partenio’ termina 1 a 3. L’auspicio di tutti è che le cose vadano diversamente e che finalmente si riesca conquistare la prima vittoria con quest’arbitro. A prescindere da tutto, bisognerà restare tranquilli anche se dovessero esserci da parte sua delle decisioni non condivisibili. Evitando comportamenti come quello nei confronti di Ayroldi in occasione della gara interna con il Lecce. Bisogna non perdere le staffe. L’Avellino in questo momento ha bisogno dei propri tifosi, di quelli che davvero amano questa casacca. E se qualche sconsiderato deciderà di comportarsi diversamente, giusto che venga consegnato alle autorità competenti. In questo momento, siamo ultimi e per lasciare la coda della classifica è anche necessario avere a disposizione il proprio stadio. Non si può immaginare un lupo lontano dal Partenio in un’altra sfida interna. Ciò rappresenterebbe un danno enorme. Quindi, basta sciocchezze, si pensi solo a tifare.