La storia di Luciano Romagnuolo e tutte le sue disperate richieste d’aiuto in video rimaste inascoltate. L’attesa infinita per una casa in affitto che gli spettava e che non gli è mai stata assegnata. Un uomo ucciso dalla “malapolitica”. Ora indaga la Procura per omicidio colposo
Non era un invisibile Luciano, lo conoscevano tutti ma per la “malapolitica” era un signor nessuno, materiale umano senza valore. Ho incontrato Luciano Romagnuolo per la prima volta quattro mesi fa, un senzatetto che dormiva nella sala aspetto del pronto soccorso di Avellino. Da allora mi sono preso cura di lui, non indossando solo i panni di giornalista ma ragionando e agendo con il cuore perché di fronte avevo un uomo in difficoltà, una persona con tante problematiche ma bisognoso di essere ascoltato, di sentirsi considerato.
Si è creata subito empatia, per me era un amico da aiutare. 4 mesi vissuti accanto a lui, tante telefonate, incontri, speranze , lotte con la burocrazia e l’inefficienza della cosiddetta “rete” dell’inclusione sociale. 4 mesi di appelli disperati del povero Luciano, documentati nei miei servizi, inascoltati dalla “Casta”, Tanta la solidarietà da parte degli irpini che si sono presi cura di lui ogni qualvolta c’era una sua intervista in video e di contro il fallimento delle istituzioni, sorde, miopi, fredde nei confronti delle sue grida di dolore. Quella casa promessa e mai data, che gli avrebbe forse salvato la vita. Quella citofonata al Vescovo per farlo dormire alla Caritas che inizialmente non lo voleva. Quel ricovero al Moscati da cui è stato dimesso il giorno dopo quando era ancora imbottito di psicofarmaci e invece avrebbe avuto bisogno di cure specifiche e di dimissioni protette.
La sua ultima telefonata: “Sono allo stremo, mi stanno uccidendo”. Poi ha spento il telefono, per sempre. Tutto documentato in video e visto dai rappresentanti delle istituzioni che però, fondamentalmente, se ne sono fregati. E per finire quella denuncia della sua scomparsa ai carabinieri di Grottaminarda che ho sporto personalmente perchè nessuno si era preoccupato di farla: solo così il giorno dopo è stato ritrovato il suo corpo senza vita. Altrimenti chissà quanto tempo sarebbe rimasto in quella vasca piena d’acqua , nello scantinato del palazzo in costruzione. Ora la Procura ha aperto un’inchiesta e stavolta qualcuno dovrà assumersi le responsabilità e pagare per le proprie colpe. Aveva tanti problemi Luciano ma a volte basta anche una parola, un sorriso, un piccolo aiuto per salvare la vita di una persona. L’indifferenza uccide.
E che sia chiaro, nessuno se ne lavi le mani: dopo i nostri servizi nessuno ha mosso un dito al Comune, né la maggioranza, né l’opposizione. Ora sono tutti bravi a pontificare e a puntare il dito. Vergogna!
Intanto questa mattina si sono svolti i funerali presso la chiesa della Trinità ad Avellino
Luciano da lassù perdonaci e riposa in pace.
Servizio Enzo Costanza #CivuoleCostanza