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Lotta allo smog, prima intesa tra i sindaci di Avellino e dell’hinterland : “Il blocco delle auto non serve”

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Alfredo Picariello – L’unione fa la forza. E la maggioranza dei sindaci dell’hinterland di Avellino trova la quadra soprattutto su un aspetto: il blocco delle auto non serve a combattere l’inquinamento atmosferico, anche in presenza di 22 sformanenti registrati nella città capoluogo. Questa mattina, a Palazzo di città, ad Avellino, riunione dei sindaci e degli amministratori di Avellino, Monteforte, Mercogliano, Aiello, Capriglia, Atripalda, Summonte, Ospedaletto d’Alpinolo, Montefredane, Manocalzati, Grottolella, Contrada e l’Arpac. Riunione utile a predisporre azioni congiunte per l’inquinamento ambientale.

Si parte dal protocollo firmato dal Commissario Priolo, adeguatamente corretto e rivisto. “La volontà che è emersa dal summit – spiega il sindaco di Avellino, Gianluca Festa – è di porre in essere azioni in un’ottica di grande collaborazione. Si riparte dal protocollo di Priolo modificando alcune strategie. Ai colleghi abbiamo illustrato la nostra ordinanza. Rispetto agli sforamenti, abbiamo chiesto all’Arpac di fornirci una lettura dei dati più puntuale, con l’obiettivo di comprendere bene quali siano le cause dello smog e degli sforamenti e quali sono le aree maggiormente interessate. Abbiamo chiesto la speciazione dei fattori”.

“Inoltre – prosegue il primo cittadino di Avellino – abbiamo proposto di utilizzare una startup dell’Università di Salerno per contribuire a comprendere il combinato disposto di ciò che viene fuori dai dati dell’Arpac. Tutto ciò ci porterà a comprendere lo stato delle cose e le cause che portano agli sforamenti. Sembra ci sia una condivisione sugli elementi che caratterizzano la nostra ordinanza, come il divieto di abbruciamenti fino alla fine di febbraio. Ci siamo aggiornati tra un mese e ragioneremo più nel dettaglio sulla scorta di ciò che ci sarà detto dall’Arpac e dalla startup. Nelle more, ovviamente, ogni amministrazione deciderà la strategia più utile, anche sulla base della nostra ordinanza. Ovviamente ogni singola amministrazione dovrà fare le proprie valutazioni passando per la giunta, i tecnici ed i consigli comunali”.

Si è parlato, ovviamente, anche dei controlli da mettere in campo. “Dico di più – sottolinea Festa – è stato aggiunto anche il discorso di evitare l’installazione di impianti a biomassa per le costruzioni dove è prevista la metanizzazione. Gli impianti a biomassa incidono per il 30% sulle fonti di inquinamento dell’aria”.

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